Ha fatto il giro del web il video di nonno Gino che balla festosamente musica techno al funerale del nipote, deceduto a soli 15 anni in seguito a un incidente in Vespa. A primo impatto potrebbe sembrare un gesto fuori luogo, ma durante la celebrazione è stato spiegato il motivo dietro questa scelta. In una lunga lettera, letta da un’amica di Kevin, il nonno ha ricordato i momenti trascorsi con il nipote.
Avere un nipote appartenente a un’altra generazione significa anche conoscere un mondo nuovo, proprio quello che Kevin gli aveva fatto scoprire. I due amavano trascorrere del tempo insieme ballando musica techno. Per questo Gino ha deciso di omaggiare il ragazzo in questo modo. La danza, in un momento così triste, è riuscita a contagiare tutti i presenti, che hanno dato l’ultimo saluto al feretro in maniera inedita.
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La commovente lettera del nonno
Durante la celebrazione, molto toccante per i 1.500 presenti, è stata letta una lettera che Gino ha scritto per il suo nipote. “La musica, il ballo, il lavoro ti rendevano unico. Mi lasci un vuoto difficile da colmare. Ogni sera passavi un’oretta a salutarmi, raccontandomi la tua vita e le tue aspirazioni future. […] Quanta nuova musica mi hai fatto scoprire grazie alla tua generazione. La tua musica techno mi faceva impazzire, la ballavo e non sentivo stanchezza. Mi manchi tanto, Kevin, ma sono sicuro che ti incontrerò in un’altra dimensione. Perché nulla muore, tutto si trasforma in un sentimento d’amore che nemmeno nei sogni possiamo immaginare. Ti vogliamo bene, tutti noi: genitori, fratelli, nonni e amici”.
L’incidente e il cordoglio della comunità
Kevin è morto a 15 anni mentre andava a scuola. Era in sella alla sua Vespa 50 Special azzurra, quando una macchina gli ha tagliato la strada, causando un incidente fatale. Circa 1.500 persone si sono radunate a Salvatronda, frazione di Castelfranco Veneto (TV), e tante Vespe hanno seguito il feretro, in omaggio alla sua più grande passione. Alla fine, l’auto si è allontanata dopo la danza del nonno, che ha gridato: “Vivere”. Un invito alla vita, convinto che un giorno si rincontreranno in altre forme.
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