Istat, diminuisce la disoccupazione ma non per i giovani: in Europa siamo ancora indietro

La maggior parte dell’occupazione riguarda le donne, dipendenti a termine, autonomi e tutte le classi d’età

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La disoccupazione è tornata ai livelli pre-crisi del 2007, ma il focus rimane combatterla nel lungo periodo. Chi sono i più fragili? Come si posiziona l’Italia a livello europeo? Migliora la condizione della donna? A queste domande rispondono i dati provvisori “Occupati e disoccupati” dell’Istat.

A febbraio 2025, infatti, il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,3 punti), mentre quello giovanile al 16,9% con un decremento di 1,4 punti. Alla crescita di occupati, e la conseguente diminuzione dei disoccupati, corrisponde inevitabilmente l’aumento dell’occupazione dello 0,2% e 47mila unità in più. Per questo, il tasso di occupazione è salito al 63%. La maggior parte dell’occupazione riguarda le donne, dipendenti a termine, autonomi e tutte le classi d’età, ad eccezione della fascia 25-34 anni. Questi ultimi, in particolare gli uomini, sono in diminuzione.

Le persone in cerca di lavoro sono il 4,9% in meno, ossia –79mila unità, divisi tra uomini, donne e tutte le classi d’età. Crescono gli inattivi, ossia coloro che non fanno parte delle forze lavoro, di 33mila unità (+ 0,3%). Con un tasso di inattività al 32,9%, la maggior parte è composta da uomini di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Calano le donne e le altre classi di età ad eccezione dei 15-24enni, che rimangono stabili.

I dati sulla disoccupazione in Europa

A febbraio l’area dell’euro ha toccato il 6,1% per disoccupazione. Nell’Unione Europea i livelli più alti sono Spagna (10,4%), Grecia (8,6%). Ai minimi in Polonia (2,6%), Malta (2,7%) e Germania (3,5%). La disoccupazione giovanile nell’Eurozona è stata del 14,2% (dal 14,1%), nell’Ue al 14,5% (dal 14,6%). La disoccupazione femminile è stabile sia nell’Eurozona (5,4%) e sia nell’Ue (6%). Quella maschile nell’Eurozona è al 5,9% (dal 6%) e al 5,5% nell’Ue (dal 5,6%).

Il confronto sull’occupazione rispetto al 2024

Il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 registra un aumento di 199mila occupati (+0,8%) rispetto al trimestre precedente settembre-novembre 2024. Questa crescita dell’occupazione è associata all’aumento delle persone in cerca di lavoro e la diminuzione degli inattivi, rispettivamente il +2,0% (+32mila) e il -1,7% (-208 unità).

Facendo un confronto con l’anno precedente, il numero di occupati a febbraio 2025 supera di 2,4%, ossia 567mila unità. L’aumento riguarda uomini, donne, la fascia di età 15-24 anni, le persone con almeno 50 anni di età. Crescono i dipendenti permanenti di 538mila unità, gli autonomi di 141mila, ma calano i dipendenti a termine (-112mila). La diminuzione maggiore ha riguardato la fascia 25-49enni.
Sempre rispetto all’anno precedente, è diminuita del 18,4% il numero di persone in cerca di lavoro, pari a -342mila unità, e dello 0,5% degli inattivi tra i 15 e i 64 anni d’età.

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