Intelligenza artificiale, Ue vara il primo regolamento

Annunciato su X dal Consiglio UE il via libera all'IA Act; lo scopo dell'accordo è garantire che l'intelligenza artificiale rispetti i diritti dell'UE; ad aprile il voto dell'Europarlamento

Redazione
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Via libera all’IA Act, un regolamento che norma l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a livello europeo, contro i deepfakes, la disinformazione, le frodi e la criminalità organizzata. Evitare spiacevoli risvolti in termini legali, etici ed economici: questo lo scopo della prima regolamentazione al mondo in materia di IA, che sarà approvata ad aprile in plenaria. L’Europa è in prima linea nella tutela dei suoi cittadini.

Intelligenza artificiale, Ue la prima con una quadro normativo

Approvato quindi l’accordo raggiunto tra Parlamento e Consiglio in materia di regolamentazione dell’IA. Nel concreto i negoziati hanno stabilito una serie di salvaguardie e restrizioni per l’uso di sistemi che utilizzano l’IA, in modo che lo sviluppo di questo settore rientri nel quadro normativo dell’Unione Europea. Dubbi sono stati sollevati da Germania e Francia sui rischi rappresentati da tali limitazioni allo sviluppo e all’innovazione: insomma sullo spazio di manovra lasciato a quelle aziende che hanno fatto dell’intelligenza artificiale il loro pezzo forte.

Nonostante queste criticità i Ventisette hanno approvato l’intesa, raggiunta a dicembre e votata ieri. Superate quindi le perplessità di Berlino e Parigi: un uso penalmente perseguibile dell’IA ha convinto le due capitali europee a scendere a compromessi con la realtà.

Intelligenza artificiale, deepfake e Rbi

Una delle questioni che ha dato da discutere è stata quella dei sistemi di identificazione biometrica (Rbi). Infatti alcuni usi dei sistemi biometrici saranno vietati, come quella del controllo delle emozioni tramite le espressioni del viso. Altre limitazioni imposte alla raccolta di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso, vietato soprattutto l’utilizzo di questi per la creazione di un database di riconoscimento facciale. Concesso l’utilizzo del riconoscimento facciale “post remoto” solo se finalizzato alla ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.

Unione Europea
Unione Europea

In quanto ai sistemi di Intelligenza Artificiale generativa, i deepfake e altri contenuti creati dall’IA dovranno essere esplicitamente classificati come tali: contrassegnati in modo leggibile come generati o manipolati artificialmente.

L’approvazione dell’AI Act da parte dell’Europarlamento è prevista per il 24 aprile.Questa rappresenta una vittoria significativa per l’Italia e per l’Unione Europea. Questo regolamento non solo stabilisce standard elevati per lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale ma posiziona anche l’Ue come leader globale nella regolamentazione di questa tecnologia fondamentale” ha commentato il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti. Il rischio è che l’IA minacci ai diritti fondamentali delle persone, primo tra tutti il diritto alla privacy. Promuovere un’innovazione che sia responsabile e uno sviluppo sicuro tramite semplici regole, questo l’intento del quadro normativo appena varato dall’Ue.

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