Influenza 2024, casi in aumento: oltre 1 milione di italiani nel periodo natalizio

Casi di influenza in aumento, anche a causa di virus rimasti assopiti durante l’emergenza Covid. Ospedali sotto pressione e l’importanza dei vaccini per evitare i contagi e l’innalzamento della curva.

Redazione
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Boom influenzale tra Natale e Capodanno 2023. Secondo i primi dati rilasciati dalla sorveglianza RespiVirNet hanno infatti presentato, nella settimana delle festività, sintomi influenzali oltre 1 milione di italiani – circa il 4% rispetto alla settimana precedente. Tra i più colpiti soprattutto i bambini per cui l’incidenza è in netto aumento con 48,7 casi per mille assistiti. Rimane invece stabile la curva di incidenza relativi ad adulti e anziani.

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Sindromi influenzali per 1 milione di italiani

Nonostante il progressivo aumento dei casi di sindromi influenzali non si è ancora raggiunto il picco, anche se per gli esperti potremmo esserci vicini. Giovanni Rezza, ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute, ha infatti dichiarato a Adnkronos Guardando i dati dell’incidenza delle sindromi influenzali che nell’ultima settimana è risultata sostanzialmente stabile, ai livelli alti della precedente, sembriamo vicini al picco. È una curva molto alta con un’incidenza molto elevata che rende probabile una lunga coda. Considerando poi che ci sono stati giorni di festa, con il ritorno alle attività lavorative e con il rientro di bimbi e ragazzi nelle scuole, potrebbe crescere un pò. Ma se non è arrivato il picco, ci siamo vicini”.

Influenza: pressione sugli ospedali e vaccini.

Sebbene i casi di Covid nelle ultime settimane sembrassero in aumento, negli scorsi giorni sembra dunque che a fare “la parte del leone” è stata l’influenza. Questo perché, sempre secondo quanto sostenuto dagli esperti, tutti i virus che nel periodo del lockdown sono rimasti “assopiti” sarebbero tornati a circolare provocando di conseguenza una forte pressione su ospedali e pronto soccorso.

Prima c’era solo l’influenza, tutt’al più l’Rsv (virus respiratorio sinciziale), ora aggiungiamo pure il Covid (sebbene la percentuale di ricoverati rispetto a quella che è la sua circolazione rimanga piuttosto bassa” – si legge, a tal proposito, su Adnkronos Salute – “In più, tanti di questi vuirus che oggi circolano, avevano circolato poco negli anni del lockdown. Quindi globalmente noi ci ritroviamo un carico di sindromi influenzali elevato.

E più è elevato il numero di nuovi casi, più è probabile che qualcuno finisca in ospedale o al pronto soccorso. Se dunque sommiamo al covid i virus che avevano circolato poco precedentemente e che adesso trovano praterie per le loro ‘scorribande’, è chiaro che abbiamo una stagione di intensità piuttosto elevata e questo spiega la congestione che stiamo vivendo”.

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Vaccini anti-influenzali e anti-Covid

Nonostante sia necessario un “filtro” sugli accessi nei pronto soccorso, la situazione non si presenta come allarmante. Questo perché, mentre le influenze le influenze “finiscono all’attenzione dei medici”, coloro che sospettano di avere il Covid fanno un tampone fai-da-te e non risultano dunque nei conteggi dei pazienti ospedalieri.

Per evitare comunque contagi e impedire un ulteriore innalzamento della curva relativa alle sindromi influenzali, si raccomanda di sottoporsi alle campagne vaccinali e fare attenzione ad eventuali sintomi respiratori. Soprattutto se ci si trova in contato con soggetti fragili e bambini.

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