Inchiesta Huawei, revocato arresto della collaboratrice dell’Eurodeputato Martusciello

Il caso della collaboratrice dell'Eurodeputato forzista si inserisce in un quadro piuttosto complesso legato al Parlamento europeo. Lo scorso 13 marzo, infatti, una maxi operazione della polizia giudiziaria in Belgio ha interessato diversi presunti lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei

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Il mandato di arresto internazionale emesso dalla procura belga nei confronti di Lucia Simeone, segretaria dell’Europarlamentare Fulvio Martusciello, è stato ritirato. Lo confermano i due avvocati della donna, che hanno chiarito come il giudice istruttore belga abbia revocato il mandato dando la possibilità alla 48enne di recarsi libera in Belgio. Simeone è indagata nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di corruzione che a livello europeo avrebbe favorito la società Huawei in riferimento al 5G.

I due legali della segretaria hanno confermato l’intenzione di quest’ultima di chiarire la sua posizione in riferimento all’inchiesta davanti al giudice belga, come già fatto davanti al magistrato italiano. A seguito dell’arresto, lo scorso 20 marzo, la 48enne è stata trasferita in carcere a Secondigliano, con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Qualche giorno dopo è poi tornata a casa ai domiciliari, come deciso dalla Corte di Appello di Napoli.

Lo scandalo corruzione legato a Huawei nel Parlamento europeo

Il caso della collaboratrice dell’Eurodeputato forzista si inserisce in un quadro piuttosto complesso legato al Parlamento europeo. Lo scorso 13 marzo, infatti, una maxi operazione della polizia giudiziaria in Belgio ha interessato diversi lobbisti legati al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Secondo quanto si apprende, alcuni parlamentari ed ex parlamentari Ue sarebbero sospettati di aver favorito gli interessi commerciali dell’azienda in Europa.

Le autorità hanno quindi condotto diverse perquisizioni a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre, con l’obiettivo di entrare in possesso di eventuali materiali necessari a portare avanti le indagini. Inoltre, secondo quanto dichiarato dalla procura federale, si sospetta che le presunte azioni di corruzione siano proseguite dal 2021 ad oggi sotto le mentite spoglie di un‘attività di lobbying commerciale, “con varie forme tra cui regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio“.

Il codice di condotta dei deputati del Parlamento europeo, inevce, prevede che “qualsiasi regalo fatto da terzi di valore superiore a 150 euro debba essere dichiarato e inserito pubblicamente nel registro dei regali“.

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