Il Presidente dell’Unione dei Radiotaxi d’Italia Loreno Bittarelli prende carta e penna e scrive al Sindaco, all’Assessore alla Mobilità e alla competente Commissione Consigliare. L’oggetto della nota è la carenza di Taxi nella Città di Roma, ma è un chiaro pretesto per rivendicare proposte di soluzione mai prese in considerazione dal Sindaco Roberto Gualtieri e dal suo Assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. Un Assessore evanescente che non analizza, non propone soluzioni per migliorare il trasporto pubblico e privato e soprattutto non ascolta.
Caro Sindaco ti scrivo, così mi distraggo un po’…
E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò.
Leggi Anche
Alcuni esponenti politici dell’Amministrazione capitolina rilasciano dichiarazioni secondo le quali “sembrerebbe che i Taxi manchino ovunque in città e che l’extra-domanda di mobilità sia stata generata da movimenti turistici più ingenti del normale”. Nessun riferimento e nessuna specificazione sulla localizzazione del territorio comunale interessato alla carenza di Taxi.
È sin troppo facile ricordare che di solito la carenza di taxi si manifesta sui due principali poli attrattori della città: la Stazione Termini ed il Centro storico. È intorno a queste due situazioni che la politica sviluppa prese di posizione improvvisate e semplicistiche, con lo scopo di autoassolversi e contemporaneamente lisciare il pelo al cittadino utente.
L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè non pervenuto
Servirebbe un’analisi più approfondita in grado di spiegare le cause dell’eccesso di domanda di taxi e i relativi contesti. Ma per l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale incremento del turismo, residenti e city user, non sono componenti che meritano analisi approfondite capaci di dare qualche risposta al problema della mobilità cittadina. Siamo fermi al campo delle ipotesi, che al più vanno bene per discussioni da bar dello sport.
L’Unione dei Radiotaxi spiega agli amministratori della città di Roma che ci sono “flussi aggiuntivi di nuova clientela che usualmente utilizza il Trasporto Pubblico di Linea”. Tali flussi sono particolarmente emergenziali e si manifestano con la “criticità del sistema del trasporto collettivo su ferro”, conseguente all’interruzione del servizio tranviario e metro e alla lentezza del trasporto di superficie. Messo davanti alla necessità di mobilità, l’utente sceglie la via più semplice ed immediata: il Taxi. Scelto anche, sottolineano i tassisti, per “la sua flessibilità e per il suo basso costo”, se confrontato con quello di altre città italiane.
Unione radiotaxi: situazione mobilità grave, ma non per colpa nostra
È noto come Roma non disponga di una adeguata infrastruttura che assicuri un servizio di trasporto rapido e di massa a cittadini e turisti. Londra e Parigi con il loro sistema metropolitano sono distanti anni luce, ma questo non impedisce di immaginare un trasporto pubblico di linea adeguato.
L’Unione dei radiotaxi non fa sconti e ricorda al Sindaco ed al suo delegato alla Mobilità Patanè che ad aggravare la situazione del trasporto pubblico concorrono le minori percorrenze annuali da parte di ATAC e “una situazione molto grave sul versante manutentivo delle infrastrutture di trasporto esistenti”.
I tassisti non ci stanno a fare da capro espiatorio e ci tengono a far sapere che non può essere scaricata su di loro alcuna responsabilità sulle carenze del trasporto pubblico.
L’Amministrazione, scrivono i tassisti, non può scaricare “sul servizio Taxi la ricerca di soluzioni, quasi che questo servizio sia destinato a diventare la spina dorsale del servizio di trasporto pubblico cittadino”.
L’Amministrazione capitolina non programma e non ascolta: turnazioni Taxi inadeguate
L’Unione radiotaxi lamenta di aver più volte e formalmente tentato di interloquire con l’Amministrazione per migliorare il sistema delle turnazioni. È dal settembre del 2022, protestano i tassisti, che segnaliamo una “distribuzione totalmente errata delle vetture nelle diverse fasce orarie”. Le criticità sono una aggravante, ma resta, proseguono i tassisti, che troviamo un muro di gomma ogni volta che proviamo a creare occasioni per aiutare l’Amministrazione capitolina a costruire “modelli di programmazione ragionati ed utili a risolvere le forme di criticità”.
Insomma, secondo i tassisti, l’Amministrazione si è “allineata acriticamente alle polemiche” e utilizza il tema delle seconde guide come soluzione “alle criticità del servizio taxi”. Si svia così l’attenzione dalle reali e principali criticità rappresentate dalla riduzione del traffico privato e dalla infrastrutturazione di corridoi per la mobilità riservati al trasporto pubblico.
I Taxi e la licenza di “tassinare”
Un capitolo a sé è rappresentato dall’aumento delle licenze, che equivale ad un contestuale aumento delle vetture circolanti. I tassisti sembrano non essere pregiudizialmente contrari all’aumento delle licenze e chiedono un tavolo che valuti la ricaduta sul peggioramento della circolazione stradale e l’incidenza sulle “variabili ambientali legate all’inquinamento da traffico veicolare”, ma rivendicano anche “la necessità di dover definire le sorti delle licenze aggiuntive nei momenti in cui il surplus di domanda si azzererà“.
Per i tassisti prima di arrivare alla concessione di nuove licenze occorrerebbe valutare la situazione dopo aver rimodulato le disponibilità dei Taxi per fasce orarie e la disponibilità di vetture dopo aver regolamentato i riposi. Tra le proposte fatte dai tassisti c’è la collaborazione con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, per conoscere in anticipo picchi di domanda, e la messa a terra del Taxi collettivo anche alla luce delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Ciliegina sulla torta è la tariffazione e tra i nodi da sciogliere è quello che tocca direttamente la tasca del tassista e dell’utenza. I tassisti su questo incalzano l’Amministrazione capitolina e ricordano alla stessa che entro il mese di giugno 2023 doveva essere “intrapresa la procedura di ridefinizione ed approvazione di un nuovo sistema tariffario”.
Ad oggi quello tra Amministrazione e tassisti è un dialogo tra sordi: gli uni abbaiano alla luna alla ricerca di un tavolo di discussione e gli altri sembrano intenzionati a non ascoltare.
Nel mezzo il cittadino utente!
© Riproduzione riservata