Grave emergenza sul Gran Sasso. Da ieri, due alpinisti della provincia di Rimini sono rimasti bloccati in un canalone a quota 2.700 metri. Però, in queste ore, le operazioni di soccorso sono state nuovamente sospese a causa delle proibitive condizioni meteorologiche. Squadre del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono ferme al piazzale di Fonte Cerreto, località di partenza della funivia per il massiccio montuoso, in attesa di un miglioramento del meteo che permetta di operare in sicurezza.
I due escursionisti avevano lanciato l’allarme ieri pomeriggio, dopo essere scivolati nella Valle dell’Inferno mentre scendevano dalla Direttissima del Corno Grande. Subito erano iniziate le ricerche, ma, dopo un primo contatto telefonico, le comunicazioni si sono interrotte. I soccorritori sono riusciti a raggiungere il rifugio Duca degli Abruzzi (a 2.400 metri), però le condizioni metereologiche avverse li hanno costretti a smettere.
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Lo scorso mese di maggio aveva avuto luogo una gita non finita bene per tre romani, salvati poi nella notte. Ora, con il gelo, le cose sono ben più complicate, specialmente la sera, momento della giornata in cui le temperature possono scendere fino ai -20°C. Tornando agli esploratori dell’Emilia-Romagna, stamattina già un tentativo non ha avuto successo. Sempre a causa del maltempo e del forte vento (che ha raggiunto i 100 km/h), l’elicottero non è potuto intervenire.
Intanto, i familiari dei dispersi, i quali hanno passato la serata nell’addiaccio, sono arrivati a Fonte Cerreto. Qui sono stati messi a disposizione esperti per il supporto psicologico. Contemporaneamente, all’Aquila è in corso un vertice della prefettura per valutare le prossime mosse.
Quasi alle porte della Vigilia di Natale, si spera che i parenti si possano ricongiungere e donarsi un caldo abbraccio, dato che le intemperie staranno facendo soffrire, emotivamente e fisicamente, gli scomparsi.
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