Giulia Cecchettin uccisa da 75 coltellate: Turetta rischia ergastolo

Chiuse le indagini sul caso di femminicidio di Giulia Cecchettin. Filippo Turetta ha inflitto 75 coltellate alla ragazza

Redazione
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La Procura di Venezia ha chiuso le indagini su Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin uccisa l’11 novembre dell’anno scorso. Da ora si apre la strada verso il processo del ragazzo che potrebbe rischiare anche l’ergastolo. Per lui le accuse contestate sono di omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione e dalla crudeltà, possesso del coltello, sequestro di persona e occultamento di cadavere, ma anche stalking. Settantacinque sono le coltellate inflitte alla ragazza.

Giulia Cecchettin, Elena: “Complimenti Ingegnere”

Il 2 febbraio all’Università di Padova è stato celebrato il conferimento della Laurea in Ingegneria Biomedica alla memoria di Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta l’11 novembre del 2023.

Alla cerimonia presenti i familiari, la rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli e la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.È un’emozione grandissima, io qua non c’ero mai stata…allo stesso tempo mi emoziona pensare che non ci sia più la mia bambina” così la nonna di Giulia esordisce poco prima che inizi la cerimonia. “Complimenti ingegnere“, le congratulazioni della sorella Elena. Nessun’altra dichiarazione è stata rilasciata dai familiari.

Toccanti anche le parole della rettrice Mapelli sulla cerimonia in onore di Giulia: “Abbiamo deciso di celebrarla attraverso le parole di chi l’ha conosciuta, certi che abbia portato davanti alla morte ‘la sua goccia di splendore’. Celebriamo questo splendore e così avviamo la cerimonia per la Dottoressa Giulia Cecchettin“.

Post Instagram dell’Università di Padova

Il femminicidio di Giulia si era trasformato in una polemica aperta contro il patriarcato e contro il sistema che lo protegge e che lo nutre. I familiari di Giulia, in occasione delle contestazioni che avevano preso il via in tutta Italia, aveva espresso la loro opinione: “Ciascuno si faccia un esame di coscienza per migliorare, soprattutto nei riguardi delle donne”.

Perchè siamo tutti responsabili” aveva detto in una lettere Gino Cecchettin “figli, genitori, educatori, formatori“. Una rivoluzione, a questo auspica il padre di Giulia, del linguaggio e del comportamento, insomma, un cambiamento radicale della cultura italiana.

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