Istituita per promuovere un accesso paritario nelle discipline scientifiche e celebrata per ricordare i successi raggiunti fino ad ora, la Giornata Internazionale delle donne e ragazze nella Scienza è stata voluta dall’ONU e ufficializzata per la prima volta nel 2015: molte le istituzioni e gli enti che aderiranno all’evento con iniziative ed incontri in tutta Italia.
Giornata delle Donne nella Scienza, il ruolo degli istituti di ricerca
Nonostante gli sforzi della società universitaria, la parità di genere nelle discipline scientifiche rimane un obiettivo irraggiungibile per la maggior parte comunità scientifiche, indipendentemente dai livelli di sviluppo del paese che abitano.
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Per sensibilizzare e costruire una consapevolezza collettiva sul problema, la ricerca scientifica si riunisce, nella giornata dell’11 febbraio, per promuovere un accesso paritario alle carriere scientifiche. Tra i soggetti coinvolti l’Istituto nazionale di astrofisica ha organizzato e patrocinato numerosi eventi con lo scopo di sensibilizzare la società sulle sfide e le difficoltà che le donne ancora oggi trovano per farsi spazio nel campo della scienza. La maggiore distanza si registra sull’accesso alle discipline STEM, grande ostacolo per le pari opportunità.
Giornata delle donne, il divario nelle STEM
Le maggiori barriere si attestano ancora sulle cosiddette discipline STEM – Science, Technology, Engineering e Mathematics – verso cui le donne si orientano con maggiori riserve. Secondo alcuni studi, le scelte delle ragazze sono più rivolte verso indirizzi umanistici, sociali o artistici. Molto ha a che fare con gli ostacoli sociali e culturali esistenti che impediscono alle donne di accedere alle stesse opportunità degli uomini. A parità titoli e competenze, le donne non ricoprono gli stessi ruoli dirigenziali degli uomini.
Un esempio pratico è quello che riguarda l’andamento delle vincite del Premio Nobel per la materie scientifiche: dalla sua istituzione nel 1901, hanno ottenuto questo riconoscimento per la Fisica solo 5 donne contro 220 uomini, per la Chimica 8 donne contro 186 uomini e per la medicina 13 donne contro 214 uomini. Risulta doveroso infatti uno sforzo collettivo per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile di cui la ricerca e la comunità scientifica beneficerebbe
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