La Generazione X è più colpita dai tumori

La Generazione X è la generazione più colpita dai tumori: è quanto emerge da uno studio condotto dal National Cancer Institute di Rockville, nel Maryland

Caterina Sabusco
4 Min di lettura

I nati tra il 1965 ed il 1980, la Generazione X, hanno una probabilità maggiore rispetto ai nati nelle generazioni precedenti, fino al 1964, di sviluppare tumori. Se il trend non subisce variazioni le probabilità aumenteranno ulteriormente per i Millennials, nati tra il 1981 ed il 1996. È quanto emerge da uno studio condotto da Philip S. Rosemberg e Adalberto Miranda, Filho del National Cancer Institute di Rockville, nel Maryland.

Lo studio, che ha analizzato l’incidenza di diversi tumori per fasce di età per stimare l’incidenza nelle generazioni successive, ha esaminato 3,8 milioni di pazienti oncologici americani diagnosticati tra il 1992 ed il 2018, con un’età compresa tra i 35 e gli 84 anni.

I tumori invasivi sono stati definiti in base al sito del cancro, al sesso, alla razza e all’etnia. Sono stati scelti come riferimento i 60 anni, età in cui la Generazione X mostra, per numerosi tumori, un’incidenza più alta rispetto alla generazione precedente, i Baby Boomers, nati tra il 1946 ed il 1964.

È emerso dallo studio che nelle donne della Generazione X vi è una probabilità significativamente più elevata di sviluppare tumori della tiroide, rene, retto, utero, colon, pancreas, linfoma non-Hodgkin e leucemia. Negli uomini l’aumento riguarda i tumori della tiroide, rene, retto, colon, prostata e leucemia.

Pur essendo diminuita tra le donne l’incidenza del cancro al polmone e al collo dell’utero e negli uomini l’incidenza del cancro al polmone, del fegato, della cistifellea e del linfoma non-Hodgkin, tale diminuzione potrebbe essere vanificata dall’aumento dell’incidenza di altri tipi di cancro.

Le cause che contribuiscono all’aumento di tumori nella Generazione X non sono ancora chiare, ma si ipotizzano fattori ambientali, stili di vita ed esposizioni professionali.

Dal rapporto I numeri del cancro 2023, frutto della collaborazione tra AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia) emerge che in Italia i casi di tumore sono in aumento, ma che sono sempre più curabili.

Nel 2023 i casi di tumore sono aumentati di oltre 18.000 casi rispetto al 2020: dati sconfortanti, ma attesi in quanto durante la pandemia di Covid-19 gli screening oncologici hanno slittato o sono stati sospesi. Altro motivo dell’aumento e, probabilmente il principale, è che la popolazione nelle fasce di età in cui si effettua la diagnosi di tumori, oggi, è molto ampia.

Dal rapporto italiano emergono anche dei dati molto confortanti che mostrerebbero un miglioramento dell’efficacia della prevenzione e delle cure. Le previsioni emerse dal rapporto prevedono un aumento del numero assoluto di tumori nei prossimi 20 anni in media dello 0.6% circa per le donne, dell’1,3% circa per gli uomini.

Molto importante risulta aderire ai programmi di screening, anche se l’invecchiamento della popolazione è la principale causa di aumento della diagnosi di tumore. Il 40% dei casi di cancro potrebbe essere evitato eliminando fattori di rischio quali sedentarietà, alcool, obesità e fumo e adottando stili di vita corretti.

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