La Procura generale di Milano, con la sostituta pg Valeria Marino, ha chiesto il “rigetto” della richiesta della semilibertà presentata dalla difesa di Alberto Stasi, al contrario di quanto inizialmente dichiarato dall’avvocato dell’ex studente della Bocconi, Glauco Gasperini. Questo aveva infatti riferito che, nell’udienza a porte chiuse sulla richiesta di semilibertà, la pg aveva esposto un parere “parzialmente positivo“.
Stasi si trova in carcere a seguito della condanna definitiva a 16 anni di carcere del 2015 per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi avvenuto nel 2007. In subordine il pg ha chiesto un rinvio del procedimento per valutare le “circostanze” della sua ultima intervista a ‘Le Iene’ del 30 marzo, che non è stata autorizzata, come appreso da fonti giudiziarie.
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Delitto Garlasco: la richiesta di semilibertà per Stasi
L’udienza sarebbe durata circa mezz’ora e non ha specificato quali fossero le motivazioni che avrebbe dato il procuratore generale nel corso dell’udienza. Ieri sera, però, era stato annunciato che le relazioni di operatori ed educatori del carcere milanese di Bollate sul comportamento e sul percorso di esecuzione della pena di Stasi erano state giudicate come “positive“.
Il legale di Stasi ha quindi insistito per l’istanza di semilibertà per il 41enne che, dal 2023, è stato ammesso al lavoro esterno, ovvero alla possibilità di uscire dal carcere per recarsi sul posto del lavoro. Secondo quanto riportato da Ansa, sembrerebbe che la Procura generale avrebbe valutato gli atti del carcere, così come le recenti interviste in cui Stasi ha ribadito la sua innocenza, parlando in parte anche delle nuove indagini su Sempio.
In ogni caso, è stato spiegato che per il regime di semilibertà non è necessario il ravvedimento. Al momento, Stasi ha presentato la richiesta di semilibertà, con l’obiettivo di poter stare fuori dal carcere per tutto il giorno o quasi, per poi tornare in cella la sera. Nel prossimo futuro, il detenuto potrà anche provare con l’affidamento in prova, che potrà essere richiesto quando mancheranno meno di quattro anni dalla fine della pena.
Nel caso in cui questo affidamento gli fosse concesso, allora potrà scontare la pena con la misura alternativa alla detenzione, svolgendo alcuni lavori socialmente utili. Intanto, tenendo in considerazione la liberazione anticipata, ovvero lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi, Stasi potrebbe essere libero nel 2028, massimo 2029.
Delitto Garlasco: la riapertura delle indagini
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nel 2007 con una serie di colpi da corpo contundente nella sua abitazione, è stato riaperto lo scorso marzo a 18 anni di distanza dalla tragedia. Al centro delle indagini la figura di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già indagato nel 2017 ed ora accusato di omicidio o concorso in omicidio con Alberto Stasi.
Gli inquirenti sono intenzionati a mettere a confronto il Dna di Sempio con le tracce ritrovate sulle unghie di Chiara Poggi tramite le nuove tecnologie a disposizione della Procura e degli esperti. Il prossimo 9 aprile si terrà l’udienza per il conferimento dell’incarico e i quesiti per il maxi incidente probatorio, con analisi genetiche a tutto campo, come deciso dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, che ha quindi accolto la richiesta dei pubblici ministeri dell’udienza per accertare diversi nuovi elementi che potrebbero essere emersi nel caso.
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