Fosse Ardeatine, 81esimo anniversario della strage. Meloni: “Ferita lacerante”

Oggi, la commemorazione con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Mausoleo delle 335 vittime dell'eccidio perpetrato dai nazisti sotto la guida dell'Ufficiale delle SS, Herbert Kappler per vendicare i 33 soldati tedeschi uccisi in via Rasella

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Il 24 marzo del 1944 a Roma si consumò uno dei più feroci massacri della Seconda Guerra Mondiale. Nelle cave di tufo che si trovano lungo la via Ardeatina, poco fuori la Capitale, tra le Catacombe di Domitilla e di San Callisto, fu compiuta una strage di 335 civili italiani. Dal quel momento in poi, le cave cambiarono il loro nome in “fosse“. La rappresaglia, ordinata dall’Ufficiale delle SS naziste, Herbert Kappler, fu ordinata all’indomani dell’attentato partigiano di via Rasella del 23 marzo 1944.

La “vile imboscata” come fu denominata dagli occupanti, fu così rivendicata dai nazisti con la fucilazione di dieci italiani per ogni tedesco ucciso nell’attentato, nel quale persero la vita 33 soldati. E così, la rappresaglia contò 335 tra detenuti politici, sia civili che militari, ebrei o semplici sospettati vennero trasportati alle Fosse Ardeatine per essere trucidati.

La commemorazione delle vittimi delle Fosse Ardeatine

Come ogni anno, il Presidente della Repubblica si reca presso il sacrario che custodisce la memoria delle vittime, eretto nel luogo dell’eccidio nel 1949. Il Presidente Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia commemorativa insieme al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, con la presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto che ha atteso il Capo dello Stato all’ingresso. Presenti anche la Vicepresidente del Senato, Lucia Ronzulli e i vertici delle forze armate. Seguito dal picchetto d’onore, il Presidente Mattarella ha deposto come d’usanza una corona d’alloro e sono state poi nominate le 335 vittime della strage nazista.

In forma privata, questa mattina si è recato presso il mausoleo anche il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida. In rappresentanza della comunità ebraica, hanno presieduto la Presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni, quello della comunità romana Victor Fadlun e il rabbino capo, Riccardo Di Segni e il Presidente dell’Associazione italiane famiglie dei martiri italiani, Francesco Albertelli. Alla cerimonia, con fascia tricolore, presenti diversi sindaci, tra cui il Roberto Gualtieri e per la Regione Lazio, il Presidente della Regione, Francesco Rocca.

Fosse Ardeatine, Meloni: “Indicibile massacro”

Il 24 marzo di 81 anni fa “rappresenta una delle ferite più laceranti inferite a Roma e all’Italia intera“. Così, Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commemora le vittime dell’eccidio delle Fosse perpetrato dalle truppe naziste di occupazione. “Una delle pagine più dolorose della storia nazionale“, prosegue la premier in una nota diffusa da Palazzo Chigi ribadendo che è “compito primario delle Istituzioni, ad ogni livello, raccontare quello che è accaduto e trasmettere in particolare alle giovani generazioni la memoria di quei fatti“. In questa giornata Meloni rendendo omaggio alle vittime, rinnova l’impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui di fonda la Repubblica Italiana.

Una strage che il Ministro delle Riforme Istituzionali e della Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati ha definito “una delle cicatrici più dolorose lasciate dalla barbarie nazifascista nel nostro Paese“. Non solo una rappresaglia per vendicare l’attentato partigiano, ma “un atto di terrore, un monito spietato contro chiunque si opponesse alla dittatura dell’odio e della violenza“. Per questo motivo, per la Ministra Casellati, ricordare i 335 italiani assassinati nelle Fosse Ardeatine significa riaffermare quotidianamente “il valore della democrazia della dignità umana e della giustizia“, contrastando “l’intolleranza e l’oppressione” che non devono trovare spazio nella società.

La tragedia delle Fosse Ardeatine “deve restare impressa nella memoria collettiva affinché simili barberie non si ripetano mai più“. Così, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto rendere un deferente omaggio alla tragedia dell’uccisione delle 335 vittime italiane, che “richiama tutti ai valori fondamentali della democrazia, della libertà e della dignità umana“.

La Segretaria del Pd, Elly Schlein, sostiene che ricordare e onorare le vittime delle Fosse Ardeatine è “la memoria di quello che è stato continua a essere testimonianza di ciò che non deve più essere“, ricordando che la Repubblica italiana è nata dalla Resistenza e dalla lotta dei partigiani contro i nazisti e i fascisti.

Anche il Vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé ha speso alcune parole in ricordo delle vittime invitando a “fare tesoro della memoria” e rimarcando l’importanza del contrapporre i valori di pace, giustizia e rispetto ai “disvalori più offensivi per l’uomo, dalla privazione della vita alla negazione della libertà“. E così, “in un mondo sconvolto da guerre e violenza, – continua il deputato di Forza Italia – i martiri delle Ardeatine sono lì a ricordarci che non bisogna dare nulla per scontato, che pace e democrazia sono conquiste preziose da difendere, eredità da custodire con la potenza della memoria nel ricordo di chi ha sacrificato persino la sua vita“.

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