Firenze, 6 indagati per la manifestazione pro Palestina dello scorso 23 febbraio

L'accusa è di resistenza aggravata al pubblico ufficiale, per gli scontri avvenuti durante la manifestazione pro Palestina a Firenze il 23 febbraio presso il consolato statunitense

Redazione
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A Firenze le autorità stanno indagando su sei persone che presero parte alla manifestazione per la Palestina del 23 febbraio, accusate di resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Da questa mattina sono in corso le perquisizioni da parte degli agenti di Polizia della Digos della Questura di Firenze presso le dimore degli indagati. Tra questi ci sono sia gli studenti di collettivi che gli esponenti del movimento sindacale dei Cobas. Le accuse riguardano un violento scontro avvenuto con le autorità: per raggiungere il Consolato degli Stati Uniti, non previsto dall’itinerario originale prestabilito, gli indagati si scontrarono con alcuni agenti delle forze dell’ordine che stavano proteggendo il consolato.

Il Sudd Cobas Prato Firenze ha dichiarato: “Da stamani alle sei sono in corso perquisizioni nelle case della nostra coordinatrice e del nostro coordinatore sindacali e di alcuni membri della comunità di lotta. Ancora non è chiaro se si tratta di arresti. Il motivo? Non essere rimasti zitti davanti a un genocidio che ha già strappato la vita di 40.000 uomini, donne e bambini in Palestina e aver scioperato lo scorso 23 febbraio cercando pacificamente di avvicinarci al consolato Usa, per indicare la responsabilità politica e materiale del governo Biden nei crimini di guerra di Israele”.

Il Sudd Cobas ha affermato che quel giorno “siamo stati brutalmente attaccati dalla polizia a Firenze e a Pisa che ha mandato all’ospedale diverse persone con arti fratturati e manganellate sugli occhi. Una settimana dopo lo abbiamo detto forte e chiaro tornando in più di mille sotto al consolato Usa: Firenze non ha paura. Di fronte al massacro di Gaza, Rafah e tutti i territori palestinesi, di fronte a governi criminali accusati dalle corti penali internazionali, siamo orgogliosi di stare dalla parte giusta della storia. La paura l’abbiamo buttata via tanto tempo fa”.

Firenze, la manifestazione del 23 febbraio

Il 23 febbraio a Firenze si tenne una manifestazione indetta dai sindacati di base per la Palestina, in riferimento alla guerra che si sta tenendo a Gaza. Una manifestazione che al tempo destò scalpore a causa dei violenti scontri tra i manifestanti e le autorità. I manifestanti erano sia i rappresentanti dei sindacati, sia studenti e appartenenti alla comunità palestinese.

Firenze, corteo pro palestina
Firenze, corteo pro Palestina

Il corteo a un certo punto aveva deviato rispetto al percorso prestabilito, il quale doveva partire da piazza Santissima Annunziata per terminare a piazza Ognissanti. I manifestanti provarono invece a deviare e a raggiungere il consolato statunitense, dove le autorità che proteggevano l’istituzione iniziarono a caricare i partecipanti. La procura ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche dello scontro. Una studentessa, anche lei manifestante, riportò la frattura del naso. Lo stesso giorno anche nella manifestazione a Pisa si verificarono cariche della polizia.

La manifestazione venne organizzata sfruttando l’occasione dello sciopero generale proclamato dai Cobas. Luca Toscana di Si Cobas affermò che “la polizia ha alzato i manganelli, c’è stata una carica per impedire, come annunciato, di manifestare pacificamente sotto il consolato Usa”. Spiegò anche che la manifestazione venne organizzata perché per la terza volta gli Stati Uniti si opposero al cessate il fuoco per fermare il genocidio a Gaza e che “c’è un clima inquietante e inaccettabile di censura. Mentre davanti a quello che sta accadendo dobbiamo sempre di più alzare la voce e chiedere il cessate il fuoco e il ripristino del diritto internazionale”

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