Ferragosto, per l’AI sarà un flop: turisti in fuga dai prezzi più cari dell’anno

Stando all’ultimo studio realizzato da Lybra Tech, azienda del gruppo Zucchetti che utilizza l’AI per analizzare i flussi turistici, a causa inflazione i prezzi delle camere degli alberghi sul litorale per il fine settimana di Ferragosto sono schizzati alle stelle

Redazione
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Quello 2024 sarà un Ferragosto da dimenticare per albergatori e gestori di stabilimenti balneari: da nord a sud si registra un brusco calo della domanda nel periodo più caldo dell’anno. È quanto emerge dall’ultima analisi di Lybra Tech, azienda del Gruppo Zucchetti che grazie all’analisi dei big data fornisce una fotografia predittiva dell’andamento dei flussi turistici.

Ferragosto, i numeri secondo l’AI

I dati parlano chiaro. Quest’anno, nel tentativo di incontrare prezzi più bassi, i visitatori italiani e stranieri hanno programmato la settimana centrale di agosto con molto anticipo addirittura, attivandosi tra gennaio e febbraio. Una strategia che in Riviera Romagnola è stata scelta dal 25% delle persone contro il 15% del 2023. Ancora più deciso l’incremento nella Riviera Veneta, dove si è passati dal 17% al 47%, e nella Costa degli Etruschi in Toscana (dal 25% al 41%).

La motivazione più plausibile è da rintracciare nella variabile dei prezzi. Se fino allo scorso anno si assisteva a una ripresa dell’interesse a ridosso dell’Assunzione, oggi le tariffe fuori controllo stanno scoraggiando i ritardatari, che hanno rinunciato a spostarsi in strutture ricettive per quel periodo. L’early booking quindi rivela il perdurare del clima di incertezza generato dall’inflazione. A tal punto che sia il numero di camere riservate dal 12 al 18 agosto che la durata della permanenza risultano in diminuzione.

L’analisi

Appare chiaro che all’aumento dei prezzi non sia seguito un arricchimento dei servizi offerti al pubblico. Pertanto, molti non hanno ritenuto conveniente investire più soldi rispetto all’anno prima, neanche per il 15 di agosto. Un fenomeno che va a penalizzare anche il turismo di prossimità. Prendiamo il Lazio: le sue coste d’estate ospitano per il 90% famiglie piccole borghesi provenienti dalle province vicine.

Se gli albergatori alzano troppo i prezzi nella speranza di intercettare qualche straniero alto spendente, a rimetterci sono proprio i corregionali che hanno preferito spendere sul territorio e non all’estero. “Il nostro approccio è quello di intercettare i turisti nel momento della pianificazione del viaggio – spiega Michela Ciccarelli, data analyst di Lybra Tech –. Ci basiamo sulle informazioni raccolte dai software Zucchetti installati negli oltre 20 mila hotel partner: un hub così unico da essere il primo per volumi in Europa nel settore dell’accoglienza“.

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