Le vicende giudiziarie per la famiglia Ferragnez sembrano non finire mai. Da quel maledetto Pandoro Gate la vita della “famiglia reale italiana” è stata stravolta e non in senso positivo. Mentre Chiara Ferragni cerca di non affogare tra le molteplici accuse che le vengono rivolte, suo marito Fedez si trova a dover combattere l’ennesima battaglia contro il Codacons.
L’associazione a tutela dei consumatori aveva presentato la scorsa settimana un esposto alla Guardia di Finanza, sulla base di una dichiarazione di Federico Lucia davanti alla Corte del Tribunale di Milano, in cui dichiarava di essere “nullatenente perché tutte le mie proprietà sono intestate alle aziende a mio nome“. Una testimonianza, risalente al 2020, che per il Codacons nasconde un tentativo di illecito, su cui ha chiesto alla Guardia di Finanza di indagare.
Fedez si è mostrato subito collaborativo, dichiarando di “non avere nulla da nascondere” alle autorità. A pochi giorni dalle accuse velate di illeciti fiscali e di evasione, la famiglia Lucia ha deciso di rispondere con forza al Codacons, presentando una querela alla Procura di Milano per “diffamazione e calunnia” a nome di Federico Lucia e dei suoi genitori Franco Lucia e Annamaria Berrizaghi, rispettivamente amministratori unici e responsabili legali della Doom srl e della Zedef srl.
La querela di Fedez contro le illazioni del Codacons
Non è un segreto che dallo scorso 2018 il Codacons abbia preso di mira le azioni della famiglia Ferragnez, contestando spesso e volentieri dei presunti illeciti da loro compiuti. I momenti di tensione negli ultimi cinque anni sono stati numerosi, dai contrasti per aver “monopolizzato” l’aeroporto di Milano Linate in occasione del loro matrimonio, fino alle critiche per la strumentalizzazione delle raccolte fondi durante la pandemia da Covid-19.
Nella querela presentata dalla famiglia Lucia, infatti, si legge: “Da tempo l’associazione Codacons ha intrapreso una campagna mediatica e giudiziaria quasi quotidiana per presunti comportamenti censurabili, quando non addirittura penalmente rilevanti” nei confronti del rapper di Rozzano. Una situazione a cui però il cantante ha sempre risposto tono su tono, sia con dichiarazioni pubbliche sia con querele. Anche stavolta la situazione non è diversa e il Codacons ora si trova sotto i riflettori quanto le società del rapper.
Secondo la querela presentata dai Lucia, l’esposto del Codacons sarebbe “una ricostruzione parziale dei fatti e non veritiera nonché in grado di instillare nel lettore medio, per le espressioni utilizzate, sebbene in forma ipotetica, il convincimento che dietro le lecite operazioni societarie si celino condotte illecite“. Insomma, il Codacons avrebbe tratto delle conclusioni non vere e troppo in fretta, questa l’accusa di Fedez e della sua famiglia.
L’esposto del Codacons sulle attività finanziarie di Fedez
L’esposto presentato dal Codacons alla Guardia di Finanza ha l’obiettivo di far partire un’indagine sulle società riconducibili a Fedez con lo scopo di garantire che non vi siano illeciti nella gestione monetaria. Ad infastidire il rapper e la sua famiglia, però, sono le accuse più o meno velate di evasione fiscale a loro danno.
Nell’esposto infatti il rapper è accusato di “sfruttare a proprio vantaggio i meccanismi tramite i quali si celano le ricchezze personali, situazione dove è molto frequente possano annidarsi l’elusione fiscale o la vera e propria evasione“. Il tutto per aver dichiarato davanti ad un giudice di essere nullatenente. Il rapper la scorsa settimana ha anche spiegato a Repubblica.it la propria versione dei fatti, dichiarando che “durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente, perché è tutto intestato alle società della mia famiglia“.
Inoltre, nell’esposto del Codacons si fa riferimento ad alcune “operazioni finanziarie poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica“. Anche in questo caso la famiglia Lucia ha voluto rispondere, affermando che tali operazioni avevano il solo scopo di raggiungere “una maggiore efficacia ed efficienza” delle società, oltre ad ottenere un risparmio sui costi di gestione.
© Riproduzione riservata