Un’atmosfera di emozione e commozione avvolge gli scavi archeologici condotti nella suggestiva cornice di piazza Costa a Fano, provincia di Pesaro Urbino. Tra le testimonianze del passato che emergono dalla terra, spicca un ritrovamento toccante: due scheletri, un adulto e un bambino, avvolti in un abbraccio che sembra sfidare lo scorrere del tempo.
L’origine degli scheletri
I resti in questione risalgono all’Alto Medioevo, un’epoca antica compresa tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) e l’anno 1.000. Gli esperti, sorpresi e affascinati da questa scoperta, avanzano ipotesi interessanti sul possibile rapporto genitoriale tra i due individui. Si pensa che il più grande dei due, di sesso femminile, possa aver stretto al petto il bambino deceduto mentre stava morendo anche lei, raccontando un legame materno capace di sopravvivere alla morte stessa e perdurare attraverso i secoli. Tuttavia, per confermare questa ipotesi, saranno necessarie ulteriori analisi scientifiche.
La mancanza di corredi nelle sepolture rende difficile la datazione precisa di questo commovente ritrovamento. Tuttavia, gli studiosi concordano sul contesto alto medievale in cui si collocano, riuscendo pertanto a ipotizzare lo stile di vita, la cultura e le credenze in cui dovevano aver vissuto. Oltre a loro, sono state ritrovate anche altre sepolture nelle vicinanze, alcune delle quali contenenti resti di neonati o feti.
I tesori ritrovati durante gli scavi a Fano
Gli scavi, oltre a svelare queste commoventi testimonianze di vita, offrono uno sguardo più ampio sulla storia di Fano. Tra i resti romani e le tracce di antiche strutture religiose, emerge un quadro complesso e affascinante della città e delle sue comunità nel corso dei secoli.
L’area di piazza Costa, con la sua ricca stratificazione storica, continua a stupire gli archeologi con ogni nuova scoperta: dalle tracce dell’antica Roma ai segni del fervore religioso medievale, ogni strato del suolo racconta una parte della storia della regione, invitando gli studiosi a immergersi nelle vicende umane che hanno plasmato la città nel corso dei secoli.
Gli scavi, iniziati per dei lavori di rifacimento della pavimentazione della piazza, prima del ritrovamento degli scheletri, avevano già portato alla scoperta di alcune strutture di epoca romana, forse delle strutture termali, e, su strati più recenti, era stata ritrovata anche un convento e una chiesa medievale dedicata al culto di San Daniele.
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