Ergastolo a Impagnatiello: aveva ucciso Giulia Tramontano

Dopo più di un anno, arriva la sentenza in primo grado che condanna l’uomo alla pena detentiva perpetua

Redazione
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Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, La Corte di Assise di Milano ha emesso la sentenza di ergastolo per Alessandro Impagnatiello, colpevole di aver ucciso crudelmente la sua compagna incinta Giulia Tramontano.

Al barman e pluriomicida Alessandro Impagnatiello non aver concesso a due vite neanche un primo e unico abbraccio tra madre e figlio è costato il carcere a vita. Le sue mani sporche di sangue, dopo aver spezzato le esistenze di Thiago e di Giulia, graveranno anche sul suo destino.

Impagnatiello, Thiago e Giulia Tramontano, un dramma che ha scosso l’Italia

Il 27 maggio 2023 a Senago, è andato in scena il più orribile crimine che un essere umano possa compiere: un figlicidio e un femminicidio. La storia ha lasciato una ferita aperta nella collettività e ha privato Thiago e Giulia di vivere l’amore più puro che possa esistere. L’intera società ha sentito sulla propria pelle quelle 37 coltellate inflitte alla mamma e alla creatura.

La giudice Antonella Bertoja ha accusato l’uomo di omicidio volontario pluriaggravato, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere.

Tramontano, la dinamica di un femminicidio

È arrivato all’ultimo atto il processo per l’aguzzino ed è stata resa giustizia alla famiglia, sebbene questo non restituirà la giovane ai suoi cari. Sentenza che, ironia della sorte, è stata emessa il 25 novembre, ricorrenza della Giornata contro la violenza sulle donne.

L’antefatto della vicenda è legato alla doppia personalità di Impagnatiello. Già padre di un bimbo di 6 anni, avuto da una precedente relazione,l’individuo era legato contemporaneamente alla Tramontano e ad una collega 23enne italo-inglese, che, anche lei in stato interessante, ha deciso di interrompere la gravidanza.

Un incontro tra le due è stato fatale. Giulia aveva scoperto tutto. Così, Impagnatiello ha deciso di ucciderla, cercando sul web delle tecniche sopraffine e somministrandole del veleno già in tempi non sospetti per farla abortire. Incredibilmente, la giovane donna è riuscita a sopravvivere alla sostanza tossica. Ciò ha spinto l’assalitore ad assassinarla brutalmente. Come se non fosse abbastanza, avrebbe cercato di fare a pezzi e bruciare il corpo, senza riuscirci.

Oltre alle bugie raccontate agli inquirenti, rimane l’assenza di Giulia e del suo piccolo. Un vuoto che, nonostante sia stata fatta giustizia, rimarrà incolmabile.

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