Il rapporto Eduscopio 2024 è online da oggi e mostra che Milano e Roma guidano la classifica delle città dove si trovano i migliori licei italiani. Eduscopio è la piattaforma digitale della Fondazione Agnelli che pubblica dati aggiornati sulle scuole secondarie di secondo grado per capire quali di esse preparano al meglio gli studenti in vista dell’università o del mondo del lavoro. Il rapporto di quest’anno fa riferimento a un’analisi dei diplomati nel 2021.
Il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, ha dichiarato che “Eduscopio è diventato da tempo un appuntamento importante e atteso dagli studenti e studentesse che sono in terza media e dalle loro famiglie, alle prese con la delicata scelta della scuola superiore”.
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Rapporto Eduscopio 2024: i migliori licei italiani
La classifica dei migliori licei italiani per la preparazione all’università e al lavoro mostra nei primi posti gli istituti di Milano e Roma. A Milano, i migliori licei classici sono il paritario Sacro Cuore e il Berchet. Per i licei scientifici, i primi tre sono l’Alessandro Volta, Leonardo da Vinci e il Sacro Cuore. A Roma, il liceo Classico Visconti si conferma primo in classifica, per lo scientifico appare invece il Righi, mentre per il linguistico c’è l’Amaldi.
A Torino, al primo posto per i licei classici c’è il Gioberti, seguito dal Cavour. A Napoli, guida la classifica dei licei classici il Convitto Vittorio Emanuele II, seguito dal Sannazaro e dall’Umberto I, confermando sostanzialmente il podio dello scorso anno. Per gli scientifici al primo posto c’è il convitto Vittorio Emanuele II, seguito dal Mercalli e dal Labriola.
I diplomati nel 2021
Nel rapporto viene mostrato come il Covid continui ad avere effetti negativi sugli studenti che hanno iniziato il loro percorso universitario nel 2021. Il loro voto medio all’esame di maturità è cresciuto rispetto agli anni precedenti alla pandemia, anche per la struttura semplificata dell’esame. Ma i segnali negativi si sono registrati all’inizio degli studi universitari, con un peggioramento delle percentuali di coloro che non hanno dato esami al primo anno (quasi il 20%), dei crediti universitari acquisiti rispetto al programma dell’anno e della media dei voti agli esami.
Si riscontrano invece esiti migliori per i diplomati tecnici e professionali sempre del 2021, che dopo la maturità non hanno continuato gli studi all’università, ma hanno cercato immediatamente lavoro. Il loro tasso di occupazione sfiora il 35%, con una crescita di cinque punti rispetto ai diplomati del 2020, crescita coerente con le attuali tendenze del mercato del lavoro, anche per i giovani.
Sempre tra i diplomati del 2021 diminuisce leggermente la quota di chi non risulta occupato né iscritto all’università. Rispetto all’anno prima, è però più netta la contrazione dei diplomati tecnici e professionali che si sono iscritti all’università. Con la coorte del 2021 il tasso di occupazione dei diplomati tecnici e professionali ritorna ai livelli pre-Covid, sostanzialmente identico a quello dei diplomati del 2017, l’ultima annata a non avere risentito dell’effetto negativo della pandemia.
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