Non c’è due senza tre per Donald Trump. Il tycoon dalla inconfondibile testa arancione fluorescente è stato incriminato per la terza volta. Dopo le accuse per il caso Stormy Daniels e le carte segrete a Mar-a-Lago, il buon vecchio Donald è stato incriminato per l’assalto al Congresso del 6 gennaio, con il quale ha tentato di bloccare il pacifico trasferimento di potere. Quattro capi d’accusa nei suoi confronti: “cospirazione per frodare gli Stati Uniti”; “ostruzione di giustizia”; “cospirazione contro i diritti”; “cospirazione per ostacolare un procedimento”.
Donald Trump: quali rischi corre?
Per tali accuse Donald Trump rischia grosso: parliamo di decenni in carcere. Di fatto, è accusato di un complotto il cui scopo è ribaltare il verdetto delle elezioni 2020, vinte dall’attuale presidente, Joe Biden.
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Dunque ai due processi previsti per l’anno prossimo (per il caso Stormy Daniels e le carte segrete Ma-a-Lago), si aggiungerà probabilmente quest’ultimo per l’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill, la quale tra l’altro, è stato assegnato lo stesso giudice nominato da Barack Obama.
Donald Trump e la quarta intimidazione (?)
Per il tycoon c’è, anche se nascosta nell’ombra, una quarta incriminazione: quella della contea di Fulton, sulle interferenze per stravolgere il risultato delle elezioni del 2020.
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