Autovelox, arriva il decreto in Gazzetta: cosa cambia per gli automobilisti italiani

Il ministro Matteo Salvini ha voluto il Decreto autovelox per regolamentare i dispositivi di rilevazione della velocità al fine di assicurare la sicurezza stradale

Redazione
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Oggi sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale tutte le modifiche che il Decreto Autovelox apporterà ai dispositivi di rilevazione della velocità.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha voluto questo provvedimento allo scopo di regolamentare l’uso e la collocazione degli autovelox. Il decreto, che entrerà in vigore a giugno, è stato creato per riportare gli autovelox al loro funzionamento originale, ovvero essere utilizzati come strumenti di sicurezza e non come un modo per aumentare le entrate dei comuni con le multe.

Autovelox
Cosa cambierà per gli automobilisti italiani?

Infatti sempre più autisti si lamentano di questi dispositivi, soprattutto perché spesso vengono posti in luoghi improbabili provocando multe insensate. Per questo molti li definiscono “macchine da soldi“, proprio perché li vedono come pretesti dei comuni per ricevere più denaro possibile attraverso le multe. Si potrebbe fare a meno di moltissimi degli apparecchi che abbiamo per le strade italiane. Si stimano che l’Italia abbia 11mila autovelox, ovvero il 10% del numero totale di misuratori di velocità mondiali.

Sicuramente non sono solo mezzi per fare i soldi, ma sono stati concepiti per lo scopo preciso di assicurare la sicurezza stradale. Quindi Salvini ha voluto dare loro delle regole ben precise per far sì che vengano utilizzati con lo scopo originale: “Saranno impiegati dove effettivamente serve”. 

Decreto Autovelox: le modifiche

I cambiamenti che il provvedimento descrive sono diversi. Una delle novità riportate è che gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo, 1km sulle strade extraurbane, 200m sulle strade urbane e 75m sulle altre strade. Inoltre, ci dovranno essere distanze specifiche tra un dispositivo e l’altro, che dipendono dal tipo di strada, urbana o extraurbana. Quest’ultimo cambiamento serve a evitare la serialità delle multe nello stesso tratto di strada.

I comuni, per posizionarle, devono chiedere l’autorizzazione al prefetto, dimostrandone l’uso per la sicurezza stradale. Infatti potranno essere posizionati solo dove c’è il forte rischio di incidenti stradali. È necessaria l’autorizzazione anche per i dispositivi mobili su treppiedi, usati soprattutto dalla Polizia. Nelle città non ci saranno più autovelox sotto i 50km/h, mentre nelle strade extraurbane potranno essere posizionati solo per ridurre la velocità, dove il limite è inferiore di oltre 20km a quello previsto dal Codice della strada.

Salvini: “Basta con gli autovelox trappola

Salvini ha dichiarato: “La velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice della strada in base alla tipologia di viabilità. Basta con gli autovelox trappola, sì all’installazione di dispositivi nei pressi dei luoghi affollati come scuole e ospedali”.

Il decreto concede ai sindaci 1 anno di tempo per regolamentare gli autovelox nei comuni, dopodiché quelli che non rispettano la norma saranno disinstallati. Quindi per questi 12 mesi le multe degli autovelox attualmente in attività saranno ancora valide. Però, come dichiara il comandante dei vigli di Verona e membro del Tavolo di coordinamento delle polizie locali dell’Anci, Luigi Altamura: “Se un Comune sa che quell’autovelox non risponde più alle caratteristiche del decreto sarebbe auspicabile interrompere subito le sanzioni per non porgere il fianco a migliaia di ricorsi”. 

Il decreto stabilisce anche i casi in cui è possibile ricorrere alla contestazione immediata: si potrà fare ricorso ai dispositivi che sono collocati a bordo di un veicolo in movimento senza contestazione immediata solo quando non è possibile posizionare postazioni fisse o mobili. In genere, i dispositivi sulle auto della Polizia devono essere adeguatamente riconoscibili.

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