Danilo Coppola estradato in Italia dagli Emirati Arabi, Nordio: “Ringrazio il ministro Al Nuaimi”

Nordio commenta il caso di Danilo Coppola dicendo che non c'è "Nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all'estero"

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L’imprenditore romano 57enne Danilo Coppola è stato estradato in Italia dagli Emirati Arabi Uniti e è arrivato questa mattina a Fiumicino. L’uomo era stato arrestato lo scorso dicembre ad Abu Dhabi a causa di un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Procura di Milano per l’esecuzione della condanna definitiva a 7 anni per bancarotta per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria

Danilo Coppola
Danilo Coppola

Le parole di Nordio

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si dice soddisfatto della vicenda di Coppola e ringrazia il ministro emiratino Mohammed Al Nuaimi per “l’intensa collaborazione che abbiamo sviluppato nell’ambito del trattato bilaterale di estradizione: nei prossimi giorni gli parlerò per ringraziarlo personalmente. Questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero“.

Il Ministero in una nota sottolinea che la decisione di estradizione del romano “è stata assunta dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi, a seguito della visita del ministro Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso”.

Danilo Coppola: perché era fuggitivo

Nel settembre 2022 era stato emesso il mandato d’arresto internazionale e da quel momento l’uomo ha iniziato un periodo di latitanza all’estero, terminato a dicembre scorso quando è stato arrestato ad Abu Dhabi. Era comunque noto che l’imprenditore si rifugiasse negli Emirati Arabi Uniti. Il residuo di pena che deve scontare è di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni che tengono conto anche di tre mesi per una diffamazione a Bergamo.

L’uomo è inoltre a processo con la sentenza di primo grado attesa per l’inizio del prossimo anno per il “crac Porta Vittoria bis” dove è imputato di sottrazione fraudolenta nel pagamento delle imposte, bancarotta e bancarotta fraudolenta per i fallimenti delle società Editori Per la Finanza srl, Epf Comunicazione srl e Tikal srl. È in corso anche il processo per la presunta tentata estorsione nei confronti di Prelios, la società di gestione del risparmio che attraverso fondi immobiliari oggi controlla l’area di Porta Vittoria a Milano.

La vita e la carriera

Partito dalla periferia di Roma l’imprenditore si è costruito una fortuna. Ha iniziato prendendo il comando dell’impresa edile familiare dopo la morte del padre nel 1995, per poi puntare sul settore bancario. Negli anni Duemila ha acquistato il 5% di Bnl, il 2% di Bim ed è entrato in Mediobanca con una quota del 4,6%.

Poi sono iniziati i problemi giudiziari. Nel 2005 c’è stato lo scandalo finanziario di Bancopoli insieme al banchiere Gianpiero Fiorani e ai finanzieri Emilio Gnutti e Stefano Ricucci, ai quali è stato dato il soprannome dei furbetti del quartierino. Le accuse erano di aggiotaggio e Coppola ha patteggiato otto mesi, la confisca di 5 milioni di euro e il pagamento di 14 milioni all’Agenzia delle entrate.

Nel 2007 è finito in carcere per bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita riguardo ad attività immobiliari a partire dal 2003. Gli vengono sequestrati beni per centinaia di milioni e dopo più di un centinaio di giorni di isolamento, gli vengono concessi gli arresti domiciliari dopo che viene stabilito che soffre di claustrofobia intramuraria. Nel 2013 viene assolto da questa vicenda, dopo una condanna di primo grado a 6 anni. Più volte l’imprenditore ha dichiarato: Sono un esempio vivente della malagiustizia. Pensi soltanto che la condanna definitiva nei miei confronti è avvenuta dopo una trentina di processi”.

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