Da Sanremo all’Onu, Big Mama: “Credere nei sogni salva”

Davanti ad un’assemblea di adolescenti, la rapper ha rinnovato il suo messaggio di uguaglianza, lotta al bullismo e al bodyshaming di cui lei stessa è stata vittima.

Redazione
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Uguaglianza, amore universale e denuncia al bullismo e al body shaming. Un messaggio forte quello che Big Mama, nome d’arte di Marianna Mannone, aveva portato sul palco di Sanremo con il brano “La rabbia non ti basta” e che ora, a distanza di due settimane, la rapper e attivista Lgbtq+ ha rinnovato nell’aula dell’Assemblea delle Nazioni Unite a New York.

“Per una persona come me sognare era inutile”

Per tutta la vita mi hanno fatto credere si essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come ‘non abbastanza’ prima ancora che mi si potesse davvero conoscere. Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile” – così Big Mama racconta, con la voce rotta dall’emozione, le difficoltà della sua infanzia e adolescenza, davanti a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 17 anni accorsi per seguire il programma “Gcmun Talks”.

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Big Mama

Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola” – aggiunge poi – “ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. ‘Cicciona, fai una dieta, fai schifo’. Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, Charlotte, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto per me. Big Mama è nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube”.

Sangue, in uscita l’8 marzo

Nel corso di un’intervista ad Ansa Big Mama ha, inoltre, annunciato l’uscita del suo prossimo album ‘Sangue’ in cui racconterà “ogni pezzettino della sua vita”. Dall’esperienza milanese “in cui si sentiva più bella del solito ma aveva ancora paura delle persone” alla malattia che l’ha colpita nel periodo in cui stava per firmare il suo primo contratto discografica e dalla quale è guarita grazie proprio alla musica.

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