Strage Cutro, chiusa l’inchiesta: 6 indagati tra Finanza e Guardia Costiera

Il reato è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo

Redazione
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Per la Procura di Crotone la strage di Steccato di Cutrosi poteva evitare“. Nella notte del 26 febbraio del 2023 persero la vita almeno 98 migranti. Ad essere convinti che la tragedia potesse essere sventata sono i magistrati di Crotone che hanno inviato l’avviso di conclusione delle indagini ai sei indagati. Tra loro vi sono gli uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza.

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Cutro: le accuse della Procura

Il reato è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Le accuse della procura sono a carico di Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della Gdf e del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico presso il Roan di Vibo Valentia, Alberto Lippolis, comandante Roan di Vibo Valentia, Nicolino Vardaro, comandante Gruppo aeronavale di taranti, ufficiale di comando e controllo tattico; Francesca Perfido, in qualità di ufficiale di ispezione in servizio presso l’Imrcc di Roma e Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio la notte del 26 febbraio a Reggio Calabria.

La procura sottolinea: “La forza di polizia interessata doveva effettuare il monitoraggio occulto del ‘target’ in avvicinamento per poi intervenire direttamente alle 12 miglia al fine prioritario di valutare visivamente le condizioni di sicurezza del natante e delle persone a bordo“. Nell’avviso di conclusione indagini, il magistrato ricorda le singole posizioni dei sei indagati, quattro della Gdf e due della Capitaneria di porto.

Per la Procura se i comportamenti degli indagati fossero stati “diligentemente tenuti” avrebbero “certamente determinato l’impiego di assetti della Guardia costiera per l’intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza“. “Impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità si sgretolasse urtando contro una ‘secca’ a seguito di una manovra imperita de timoniere, così non impedendo l’affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 98 persone, decedute tutte per annegamento”, aggiunge.

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