Strage di Cutro, Piantedosi assicura risarcimento per le vittime

Piantedosi ha rincuorato tutti sui risarcimenti delle vittime di Cutro dopo il rifiuto della Consap, ma Tajani non la pensa allo stesso modo

Redazione
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Il ministro Piantedosi ha deciso di intervenire sulla questione della strage di Cutro dopo il rifiuto opposto in tribunale dall’Avvocato Bongiorno, legale della Consap, la concessionaria di Stato dei servivi assicurativi pubblici, che da subito ha negato gli indennizzi alle vittime.

Quello di Matteo Piantedosi è un intervento che serve a rassicurare i famigliari delle vittime ma soprattutto a far tornare l’Italia su un piano di civiltà, in particolare a seguito degli errori commessi dallo scorso febbraio ad oggi. Un passo indietro sia per il ministro, che per lo Stato italiano che torna a discutere della possibilità di risarcire le famiglie di chi ha perso la vita nelle nostre acque lo scorso febbraio.

Non tutti però sono d’accordo, e anche il ministro degli Esteri Tajani ha deciso di intervenire, contraddicendo il collega Piantedosi.

Strage di Cutro: “L’Italia non si girerà dall’altra parte

Lo Stato non si gira assolutamente dall’altra parte. Farà tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica, tragica sciagura accaduta a febbraio“, così Matteo Piantedosi è intervenuto nella vicenda, con parole rassicuranti che dipingono l’Italia come lo stato civile che dovrebbe essere.

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Il ministro dell’Interno Piantedosi

Le 93 vittime che hanno perso la vita durante il naufragio di Cutro meritano di essere riconosciute e soprattutto risarcite per gli errori commessi dal nostro Stato. Un gioco dello scarica barile in cui, come sempre, hanno pagato vittime innocenti.

Non va dimenticato, infatti, come Cutro sia stato abbandonato dal nostro Governo, che non si è recato sul posto nei giorni successivi alla tragedia, né ha incontrato i parenti delle vittimi e i superstiti della strage. Lo stesso Matteo Piantedosi, che oggi si erge a paladino della giustizia, all’epoca dei fatti accusò vittime e superstiti di essersi imbarcati in un viaggio pericoloso.

Il rifiuto della Consap di risarcire le vittime

Le vittime di Cutro, non solo hanno pagato il prezzo più alto ma, anche dopo la loro morte, continuano ad essere insultate e colpevolizzate. Durante il processo per naufragio colposo la Consap di è rifiutata di pagare il risarcimento attraverso il Fondo garanzia vittime della strada, che è un istituto risarcitorio con lo scopo di ristorare le vittime sia per incidenti stradali che per incidenti nautici di imbarcazioni che hanno obbligo di assicurazione.

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Cutro, le ricerche delle vittime del naufragio

Grande sconcerto in aula quando l’avvocato Francesco Colotti, sostituto dell’avvocata Giulia Bongiorno, ha richiesto l’estromissione del fondo risarcitorio perché “il natante naufragato non era stato utilizzato per diporto, né adibito a trasporto pubblico. Per questo il disastro di Cutro non rientra nel codice delle assicurazioni che regola il Fondo di garanzia per le vittime della strada.

Francesco Colotti ha proseguito spiegando che non esiste alcuna norma che prevede l’obbligo di assicurazione per le imbarcazioni che non possiedono i requisiti minimi di sicurezza e che operano in un contesto illegale. Insomma, alla fine la colpa è di chi è salito su quell’imbarcazione, quindi perché a risarcire dovrebbe essere l’Italia. Questa la tesi di fondo della Consap e dello studio legale Bongiorno.

La gioia del legale delle vittime

Francesco Verri, legale di alcune delle vittime di Cutro, si è detto “rallegrato della retromarcia del governo“, che sembra ora pronto e intenzionato a risarcire chi ha perso la vita in quell’infausto giorno.

Ora la Consap ritiri la propria domanda di fuoriuscire dal processo. Questo sarebbe un fatto. Se non lo farà, le dichiarazioni di oggi del ministro avranno soltanto illuso gli orfani, le madri, i padri e tutte le persone che hanno perso i loro familiari in mare il 26 febbraio“, parole dure quelle di Francesco Verri che dimostra di non sentirsi ancora del tutto convinto della decisione del governo italiano.

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Il ministro degli Esteri Tajani

Infatti, non è tutto semplice come sembra: nonostante le parole convinte e rassicuranti di Piantedosi, il ministro degli Esteri Tajani non sembrava della sua stessa opinione. “Sarà l’Avvocatura a decidere il da farsi“, quindi ancora nulla è certo se non che le vittime di Cutro non potranno riposare in pace ancora per un po’.

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