Il 2025 assume i contorni di un anno difficile per l’economia italiana. Infatti, secondo quanto affermato da Confcommercio, i settori della ristorazione, commercio e alloggio avranno difficoltà a trovare 258mila lavoratori. Il dato, in crescita del 4% rispetto allo scorso anno, pone delle serie riflessioni sulle assenze di nuovi dipendenti nel settore terziario del mercato.
Si prospetta una vera e propria emergenza occupazionale per il nostro Paese. A rischio diversi settori, che potrebbero frenare la crescita economica italiana e avere delle conseguenze impattanti sul prodotto interno lordo. Questo è l’allarme lanciato da Confcommercio sulle carenze che andranno a influire sul mondo del lavoro.
Leggi Anche
Dai macellai ai commessi, tante le figure che non si riescono a trovare
Tante le figure professionali che non si riescono a trovare in Italia. Tra le meno affollate si trovano i commessi professionali, nel settore della moda e abbigliamento, e figure specializzate come macellai e gastronomi nel settore alimentare. Colpito da questa crisi anche il settore della ristorazione con pizzaioli e camerieri a mancare. Non si trovano anche cuochi e addetti alla pulizia nel settore delle strutture ricettive.
A pesare su questa situazione è la poca prospettiva di crescita legata all’incertezza del futuro del settore. In questo senso, i dazi americani potrebbero trasformarsi in un colpo di grazia. L’Italia si trova quindi a un punto cruciale della sua storia, consapevole di dover prendere provvedimenti per agevolare l’ingresso nel mondo lavorativo.
Confcommercio, calo demografico tra le cause di questa crisi, ma le soluzioni ci sono
Secondo quanto notificato da Confcommercio, tra le cause maggiori che provocano la mancanza di lavoratori ci sarebbe il calo demografico nelle fasce più giovani della popolazione italiana. Inoltre ad agevolare questa situazione di crisi vi sono anche le preferenze occupazionali e la poca disponibilità alla mobilità sul territorio da parte dei possibili lavoratori.
Confcommercio, nella sua nota, ha voluto mettere in luce come sia importante rafforzare le politiche attive con le imprese che devono impegnarsi nella formazione. A tal proposito bisogna quindi legare di più il rapporto tra formazione e istruzione con l’obiettivo di orientare i ragazzi. Accrescere in loro motivazioni necessarie, accompagnate anche da corsi, tirocini e stage, potrebbe essere un’ottima soluzione. Si tratta di consigli che potrebbero favorire l’occupabilità lavorativa e fronteggiare un problema che potrebbe avere effetti disastrosi.
Il commento del presidente di Confcommercio
Ha voluto dire la sua anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha sottolineato come quest’emergenza occupazionale rischia di frenare la crescita economica. Continuando nel suo commento, il presidente ha affermato la necessità di sostenere le imprese affinché investano in un’innovativa formazione per ridare competitività all’Italia.
© Riproduzione riservata