Dopo le esequie di Papa Francesco, il Conclave è il momento saliente che segna la fine del periodo della Sede Apostolica vacante con l’eventuale fumata bianca e quindi la nomina del nuovo Pontefice. Fissato proprio oggi dalla Congregazione cardinalizia al 7 maggio, il rito intorno al quale si cela mistero e segreto, prevede necessarie esigenze. A decorrere dal 28 aprile la Cappella Sistina, che ospiterà i porporati elettori, sarà chiusa al pubblico. Secondo quanto riferito già negli scorsi giorni dalla Santa Sede, “sono parimenti sospese tutte le visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis“.
La principale cappella del Palazzo Apostolico, dove i porporati si “chiuderanno a chiave”, è quindi in fase di preparazione. A partire dal pavimento, una struttura piena di legno coperta da un panno beige e alta circa 50-60 cm, viene collocata alla stessa altezza del secondo gradino dell’altare. La squadra di operai che operano all’allestimento della Cappella Sistina posiziona anche le sedie in legno di ciliegio contrassegnate dal nome e dal cognome di ciascun cardinale elettore. Mentre, sono 12 i tavoli di legno grezzo, coperti da un panno beige e da raso bordeaux, distribuiti sei sul lato destro e sei sul lato sinistro, disposti su due file di diverso livello.
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Ai piedi dell’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti, è posizionato il tavolo su cui poggeranno l’urna di legno grezzo in cui saranno raccolte le schede con i voti e una in cui vengono inserite le schede scrutinate. Una terza è stata collocata nell’ultimo Conclave nella Casa di Santa Marta destinata ai cardinali infermi che non possono muoversi.
Nella Cappella michelangiolesca, inoltre, viene posizionato anche un leggio con un volume del Vangelo sul quale i porporati presteranno il giuramento di segretezza in latino. Sul medesimo tavolo, saranno collocati anche dei sacchetti di velluto per ritirare le schede e i segnaposti con i nomi dei Cardinali che avranno a disposizione una penna, una cartellina rossa d’appoggio e una scheda per lo scrutinio.
Mentre, la stufa nella quale bruceranno le schede e dalla cui canna fumaria uscirà di conseguenza la fumata nera nei casi di non raggiunta maggioranza, fumata bianca per la elezione del nuovo Pontefice, viene collocata al di di là della cancellata marmorea. Nello specifico la stufa è in ghisa, di forma cilindrica ed alta circa un metro e larga 45 centimetri. Nella parte inferiore, presenta uno sportello per l’accensione, e nella parte superiore, uno sportello adibito all’introduzione delle schede e dei documenti da bruciare e sulla calotta superiore sono riportate, mediante punzonatura, le date di elezione al Soglio Pontificio e i nomi degli ultimi sei Pontefici.
Come avvengono le fumate? Le nere sono ottenute con la bruciatura delle sole schede, la fumata bianca invece prevede la bruciatura delle schede con l’aggiunta di paglia umida a cui negli ultimi conclavi sono stati inseriti specifici additivi per migliorare la densità e quindi la visibilità delle fumate.
Il Conclave
E così, l’“Extra omnes”, la storica formula in latino che segna l’inizio della chiusura a chiave della Cappella Sistina sarà pronunciata dal Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, il monsignor Diego Giovanni Ravelli, il prossimo mercoledì 7 maggio, come stabilito dalla Congregazione cardinalizia. I porporati avrebbero potuto scegliere la data in una forbice temporale che andava dal 5 maggio, primo giorno dopo la fine dei Novendiali, fino al massimo 20 giorni dopo la morte del Santo Padre. La prima votazione, e quindi la prima fumata, secondo quanto riferito dal Direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, si terrà nel pomeriggio, dopo la messa Pro Eligendo Pontifice, tradizionalmente celebrata al mattino dal cardinale Decano Giovanni Battista Re.
Poi, dopo il pranzo, intonando il canto di invocazione allo Spirito Santo per illuminare le menti dei cardinali nella loro scelta, il Veni Creator Spiritus, sarà avviata la tradizionale processione degli elettori che li condurrà verso la Sistina. Nel caso in cui, la fumata bianca non arrivasse al primo scrutinio, si procederà con due votazioni al mattino e due al pomeriggio e le fumate dal comignolo che si staglia dalla Sistina a quel punto verranno fatte ogni due votazioni.
Quali cardinali partecipano al Conclave
Il Conclave che si riunirà è il più internazionale di sempre, con Cardinali provenienti da ogni angolo del mondo, infatti sempre meno eurocentrico. In totale i porporati che hanno il diritto di voto, e quindi con meno di 80 anni, sono 135 sui 252 totali. Di questi l’80%, ovvero 108, è stato nominato da Papa Francesco, 22 da Benedetto XVI e ormai solo cinque da Giovanni Paolo II. Nell’ultimo Concistoro del 7 dicembre scorso, il decimo del pontificato, Bergoglio ha creato 20 nuovi elettori, come se il già quasi 88/enne Papa avesse voluto costituire una riserva stabile, una sorta di soglia di tranquillità nel caso si presentasse appunto la necessità di eleggere un nuovo Pontefice.
Nel collegio cardinalizio “elettorale”, il continente più rappresentato resta comunque l’Europa con 53 cardinali elettori, seguito dalle Americhe con 37, di cui 16 dall’America del Nord, quattro da quella centrale, 17 dall’America del Sud e dall’Asia con 23 cardinali elettori. Chiudono Africa con 18 elettori e Oceania con 4. Mentre, i Paesi più rappresentati sono l’Italia con 17 elettori, e gli Stati Uniti con 10 cardinali elettori.
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