Chiara Ferragni, Antitrust multa l’influencer, Balocco: “Decisione ingiusta”

L’influencer Chiara Ferragni e l’industria Balocco sono stati sanzionati per oltre 1 milione di euro complessivo per partiche scorrette attuate nel corso della campagna pubblicitaria per la vendita del “Pandoro Pink Christmas”.

5 Min di lettura

Guai in vista per il pandoro firmato Chiara Ferragni, per la quale è arrivata una sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. A farne le spese, oltre alle società che gestiscono i marchi e i diritti sulla personalità e l’identità personale dell’influencer Fenice e TBS Crew – multate per 400 mila e 675 mila euro – anche l’Industria Dolciaria Balocco, che dovrà pagare una multa di circa 420 mila euro.

pandoro chiara ferragni prezzo dove comprarlo 1170x749 1
Pandoro Pink Christmas

Chiara Ferragni: la sua risposta sui social

Inondata da critiche e insulti sui social, l’influencer Chiara Ferragni decide di dire la sua tramite le Instagram stories del suo profilo ufficiale: “Mi dispiace che dopo tutto l’impregno mio e della mia famiglia in questi anni sul fronte delle attività benefiche, ci si ostini a vedere nel negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede. Quella con Balocco è stata un’operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno. In questa in particolare ho voluto sottolineare la donazione benefica fatta da Balocco all’ospedale Regina Margherita perché per me era un punto fondamentale dell’accordo“.

Progetto senza titolo 12
La sua reazione sulle storie Instagram

La Ferragni poi continua: “Sapere che quel macchinario che permette di esplorare nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing è lì in ospedale, è quel che più conta. Sono dispiaciuta se qualcuno possa aver frainteso la mia comunicazione e messo in dubbio la mia buona fede. Io e la mia famiglia continueremo a fare beneficenza così come abbiamo sempre fatto perché mai vorrò rinunciare a questa parte della mia vita. E – conclude –dal momento che ritengo ingiusta la decisione adottata nei miei confronti, la impugnerò nelle sedi competenti“.

Chiara Ferragni e il Pandoro Pink Christmas: pratiche commerciali scorrette

Secondo quanto riportato dall’Autorità Garante, che ha attuato il provvedimento contro l’influencer, le tre società sarebbero venire accusate di pratiche scorrette – già evidenziate in esposto presentato dal Codacons lo scorso gennaio – nel corso della pubblicizzazione del “Pandoro Pink Christmas” messo in commercio per il Natale 2022. La Ferragni e le tre società indagate avrebbero infatti lasciato intendere che il ricavato della vendita dei Pandori sarebbe stato utilizzato per l’acquisto di macchinari per le cure terapeutiche di bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

Ma così non sarebbe stato. Oltre 1 milione di euro ricavati sarebbe infatti stato intascato dalle società, senza che nulla venisse versato all’Ospedale Santa Margherita di Torino.

Per l’Antistrust le pratiche scorrette sono, dunque, da ricondurre “all’aver fatto credere ai consumatori che la cifra di 9 euro versata per acquistare il pandoro griffato sarebbe stata devoluta all’ospedale torinese, quando in realtà la donazione era stata precedentemente effettuata dalla Balocco; all’aver diffuso informazioni false per avvalorare ulteriormente la causa per cui, almeno teoricamente, le tre società si stavano battendo – ovvero l’acquisto di macchinari per i piccoli pazienti oncologici – all’aver fatto intendere, tramite storie e post pubblicati dalla stessa Ferragni, che l’influencer stesse partecipando in prima persona alla campagna di donazione”.

image 1 1
Post Pubblicitario Chiara Ferragni

Per tali ragioni, Chiara Ferragni, le società che gestiscono la sua immagine e la Balocco sono ora accusate di aver messo in vendita un prodotto tre volte più caro di un classico Panettone Balocco – solitamente del costo di circa 3,70 euro – facendo leva sulla sensibilità dei consumatori e, pertanto, “violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell’articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo