Il noto cuoco italiano Gabriele Rubini, conosciuto come Chef Rubio, è stato attaccato nella serata di ieri da un gruppo di persone che lo aspettavano fuori casa a Roma. Lo chef, da sempre attivista e sostenitore dello Stato palestinese, sostiene che il gruppo sia stato mandato dalla “mafia sionista“.
Ieri sera alle 21:23 Rubio ha pubblicato un post su X per far sapere ai suoi seguaci che un gruppo formato da 6 persone lo aveva appena attaccato: “Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti. Mi hanno aspettato fuori casa in 6 e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”. A questa descrizione ha allegato un video del suo volto sanguinante, gonfio e ammaccato, in cui spiega meglio i fatti.
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Nei minuti successivi ha continuato a pubblicare post: “Potete massacrarmi ma tanto non mi piego“, scrive allegando una foto del volto sanguinante. Dopodiché carica le foto della sua auto piena di vetri e sangue “Questi sono gli sgherri della mafia sionista. Responsabili tutti“. Un’ultima immagine raffigura la sua mano insanguinata che tiene l’oggetto che presumibilmente è stato tirato dal gruppo nella sua vettura, rompendone i vetri: “Gli ebrei che difendete”.
Chef Rubio e i messaggi di supporto
Su X il partito Potere al Popolo sostiene lo chef: “Una squadraccia sionista ha aggredito e picchiato Chef Rubio. Un nostro grande abbraccio a Rubio, che da anni porta avanti un’importante lotta di controinformazione e denuncia di quello che avviene in Palestina“. Anche gli studenti attivisti della Sapienza mostrano il loro supporto al cuoco italiano: “Dalle tende contro il genocidio in Sapienza esprimiamo la nostra massima solidarietà a Chef Rubio, preso di mira e aggredito poco fa da una squadraccia sionista”.
“Chef Rubio si è speso tantissimo da sempre per la causa palestinese rendendosi disponibile ed esponendosi anche prima del 7 ottobre partecipando ai presidi, alle azioni di boicottaggio e andando nelle scuole e nelle università. Il terrorismo sionista agisce impunemente da decenni con la connivenza di tutte le istituzioni di questo Paese che, governo dopo governo, ha continuato dandogli sostegno militare, ideologico e politico” continua il comunicato degli studenti.
Chef Rubio e l’attivismo pro Palestina
Lo chef è da sempre un convinto sostenitore del popolo e dello stato palestinese. Questo lo ha spesso reso protagonista di vicende che sono finite nella gogna mediatica. Un esempio sono le varie denunce ricevute per la pubblicazione di post contro Israele. Una denuncia è arrivata dopo la pubblicazione di un post contro la redazione del quotidiano Linkiesta, giudicato diffamatorio dal Tribunale di Milano. Un’altra denuncia le è stata fatta da Liliana Segre, dopo la pubblicazione di un post in cui il cuoco le rivolgeva pesanti accuse.
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