Quattro corpi esamini all’interno di una villetta di Cefalù, di cui uno ormai senza vita, ma senza evidenti segni di violenza. Questo è il quadro che si sono trovati di fronte i soccorritori del 118, intervenuti a seguito della telefonata allarmata di un 63enne, che aveva dichiarato di aver trovare il corpo di un suo compagno di viaggio a terra senza segni di vita. Il bilancio della tragedia è di un morto e tre feriti gravi, tutti trasferiti in ospedale per essere sottoposti al trattamento in camera iperbarica.
Secondo una prima ricostruzione, sembrerebbe che i quattro turisti, di origine tedesca, siano divenuti vittime dell’insidia invisibile del monossido di carbonio. All’arrivo dei soccorritori, infatti, sembra che il camino della villa fosse ancora pieno di fumo. Si presuppone, quindi, che la sostanza velenosa sia stata sprigionata proprio dalle fiamme del camino. Nell’abitazione, però, è presente anche una caldaia, non lontana dalle camere da letto in cui dormivano i quattro turisti, per cui le ipotesi restano tutte plausibili.
Cefalù, chi sono i quattro turisti vittime del monossido
La vittima del monossido di carbonio si chiamava Jonathan Feierabend ed aveva 36 anni. Si trovava in vacanza a Cefalù insieme a Katharina Feierabend, che si presume essere sua moglie, e una seconda coppia, composta da Elmo Pargmann, di 63 anni e Patrizia Pargamann di 60.
Sembrerebbe che l’allarme al 118 sia stato lanciato dal 63enne, dopo essersi reso conto delle gravi condizioni in cui versava il 36enne. I tre feriti si trovano ora ricoverati negli ospedali di Partinico e Cefalù; due sono sottoposti alla camera iperbarica mentre un terzo si trova intubato in terapia intensiva, a causa delle gravissime condizioni in cui versa.
