“Suppongo che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori siano vive. Sono state rapite solo per mia liberazione”. Così racconta a LaPresse Ali Agca, l’uomo che attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II
“Oggi si vuole ridurre la storia di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori alla fuga da casa di due quindicenni oppure ridurle vittime di qualche serial killer o maniaco sessuale. Per quanto riguarda invece il coinvolgimento della Banda Magliana sul caso Emanuela nessuno ha mai potuto presentare una sola prova indiscutibile”. Così racconta a LaPresse Ali Agca, l’uomo che attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981.
Agca: “Suppongo che Emanuela Orlandi e Mirella Gregori siano vive”
“Enrico de Pedis è un uomo totalmente innocente nel caso Emanuela. La sua sepoltura in quella basilica non significa nulla”, continua. “Così come è vergognoso accusare il Papa o qualche Cardinale di abusi sessuali contro Emanuela. Papa Giovanni Paolo II era un uomo onesto e buono”. Agca rinnova l’invito al Vaticano “a liberare Emanuela e Mirella da quel convento di clausura in cui si trovano”. Agca liquida come falsa “la cosiddetta pista di Londra e quel documento divulgato dal giornalista Emilio Fittipaldi. Il Mistero Emanuela è il più grande e il più protetto segreto del Vaticano che nessuno potrà scoprire mai se il Vaticano non decide di svelarlo”, ha aggiunto. “Io suppongo che Emanuela e Mirella siano vive poiché il Vaticano non ucciderebbe mai delle innocenti. Tuttavia non possiamo escludere che Emanuela e Mirella siano morte per cause naturali. Percio sarebbe meglio dire al Vaticano di liberare Emanuela e Mirella viva o morte che fossero. Almeno date una tomba su cui piangere alle loro famiglie”, ha concluso.
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Agca: “Emanuela Orlandi e Mirella Gregori rapite solo per mia liberazione”
“Mirella e Emanuela sono state rapite soltanto per ottenere la mia liberazione. Mirella fu uno strumento per fare delle pressioni sul Presidente della Repubblica italiana ed Emanuela per fare pressioni sul Papa Giovanni Paolo II”, continua Agca. “Sandro Pertini ricevette la famiglia di Mirella ben tre volte in Quirinale nell’ottobre 1983, mentre Papa Giovanni Paolo II fece ben otto appelli pubblicamente per Liberazione di Emanuela e Mirella”, spiega ricordando anche come “la madre di Mirella ha accusato Raul Bonarelli, uno dei capi della sicurezza vaticana, di essere il rapitore di sua figlia poi ha ritrattato le sue accuse”. “Quello che chiedo alla sorella di Mirella è di avere coraggio e perseveranza”.
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