Casal del Marmo, la (quasi) capitolazione del carcere minorile romano

“Servono interventi urgenti prima che la situazione precipiti oltre ogni controllo”. A lanciare l’SOS l’UILPA Polizia Penitenziaria che ha stilato un report dopo la visita all’Istituto Penale Minorile Romano: tra rivolte, incendi, evasioni e un personale abbandonato a se stesso la struttura è ormai allo stremo

Lucrezia Caminiti
4 Min di lettura

L’Istituto Penale Minorile di Casal del Marmo non è più soltanto un carcere bensì un monito per l’intero sistema degli IPM. Ormai la struttura penitenziaria è diventata un vero e proprio teatro di disastri annunciati, dove la sicurezza e la dignità di chi ci lavora e di chi è ristretto sono ormai concetti dimenticati. Una recente ispezione della UILPA Polizia Penitenziaria ha rivelato un quadro drammatico: sovraffollamento, carenze strutturali e gestionali, incendi, evasioni e un personale sull’orlo del collasso fisico e mentale.

Un carcere fuori controllo

Partiamo da qualche dato. Il carcere ospita attualmente 58 detenuti, superando di fatto la capacità massima di 56 posti disponibili. Con 34 minorenni e 10 ragazze tra le mura, la struttura fatica a garantire condizioni minime di sicurezza, rendendo Casal del Marmo una polveriera pronta a esplodere. I disordini sono all’ordine del giorno, come dimostrano le quattro rivolte avvenute da inizio anno, con incendi e danneggiamenti continui. A peggiorare la situazione, poi, si aggiungono le evasioni: l’ultima, una triplice fuga, è avvenuta pochissimo tempo fa, simbolo tangibile del collasso di una sorveglianza in seria difficoltà.

Casal Del Marmo tra turni massacranti e assenza di supporto

Il vero dramma si consuma tra le fila del personale. A fronte delle 89 unità necessarie per una gestione corretta, ne sono attive solo 61. Questo costringe gli agenti a turni fino alle 16 ore consecutive, un sacrificio che porta il carcere a operare al limite della sostenibilità umana. Ogni giorno si aggiungono ore di straordinari e una sorveglianza impossibile da garantire su un’area di 12.000 metri quadrati. Un’area enorme e dispersiva se si pensa a quanto personale lavora all’interno della struttura.

Sicurezza al collasso

In tutto questo quadro bisogna aggiungere che ormai, stando alle dichiarazioni del sindacato, le sanzioni disciplinari non hanno effetto. La mancanza di un giudice onorario ha di fatto azzerato qualsiasi misura punitiva mentre l’assenza di una sezione dedicata all’isolamento fa sì che i detenuti continuino a vivere insieme rendendo qualsiasi castigo inefficace. Tutto questo alimenta un clima di impunità e anarchia dove chi infrange le regole sa di non doverne rispondere​.

Servizi sanitari e strutturali al limite del collasso

La situazione sanitaria è altrettanto disastrosa: il servizio medico è attivo per sole 36 ore settimanali e nei festivi è garantito solo un infermiere fino alle 20:00. Il personale deve far fronte a emergenze senza le risorse necessarie in un ambiente dove anche la videosorveglianza è insufficiente per monitorare adeguatamente ogni spazio dell’immensa area​.

L’appello dell’UILPA Polizia Penitenziaria del Lazio

La situazione all’Istituto Penale Minorile di Casal del Marmo sembra essere da un passo dalla tragedia. La UILPA Polizia Penitenziaria del Lazio ha lanciato un grido d’allarme alle istituzioni chiedendo interventi immediati. Ogni giorno di ritardo aggrava una situazione già disperata e il rischio che gli episodi di violenza sfocino in eventi ben più gravi è sempre più concreto. Siamo al capolinea, ormai le autorità non possono più girarsi dall’altra parte.

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