Carceri, si spara un altro agente a Roma: 6 i suicidi dall’inizio del 2024

Un agente della polizia penitenziaria si è suicidato questa notte a Roma: dall'inizio del 2024 i suicidi sono 6. Le associazioni sindacal,i continuano a chiedere a gran voce l'intervento del governo

Redazione
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Il dibattito sulla situazioni delle carceri in Italia continua a far discutere. A Roma questa notte è avvenuta una tragedia: un agente della polizia penitenziaria si è sparato con la pistola d’ordinanza ed è deceduto. L’uomo, un 36enne originario di Cittanova in provincia di Reggio Calabria, lavorava da pochi mesi nella Centrale Operativa di Roma e in passato aveva lavorato presso la Casa Circondariale di Locri in Calabria.

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Polizia penitenziaria

Carceri, il dramma dei suicidi

Dall’inizio del 2024 siamo arrivati a quota 6 suicidi tra gli agenti appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria. L’ultimo si è verificato a Favignana, in Sicilia, domenica scorsa.

I sindacati hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia e hanno commentato l’accaduto. Roberto Santini, che rappresenta Si.N.A.P.Pe (sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria) dichiara: “Siamo di fronte ad un dramma umano, che non può essere ignorato o minimizzato. Ogni suicidio è una sconfitta per tutti noi e un segnale di allarme che deve essere ascoltato con urgenza. Chiediamo con forza al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo di aprire immediatamente un confronto urgente sul dramma del suicidio nel Corpo di polizia penitenziaria“.

“Non possiamo più tollerare che i nostri agenti, coloro che sono chiamati a garantire la sicurezza e l’ordine all’interno delle strutture penitenziarie, siano lasciati soli ad affrontare un carico emotivo e psicologico insostenibile. Occorre mettere in atto politiche concrete di prevenzione, investire in supporto psicologico e creare un ambiente lavorativo, che permetta agli agenti di esprimere il proprio disagio senza paura di ripercussioni. È essenziale istituire un osservatorio permanente sul benessere psicologico degli agenti, che monitori e proponga interventi tempestivi e mirati. I numeri sono drammatici e inaccettabili”.

Gennarino de Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha dichiarato che a provocare un suicidio sono diversi fattori, ma la situazione è critica in questo momento in Italia. Non si è mai registrato un così alto tasso di suicidi nella storia dell’amministrazione penitenziaria, quindi è evidente che ci sia qualcosa di critico direttamente legato al lavoro in questione. “Per questo per noi si tratta di morti in servizio e per servizio al Ministro Nordio e al Governo Meloni chiediamo una vera presa di coscienza, di tutte queste morti portano il peso della responsabilità politica e morale”, conclude.

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