Dai recenti fatti accaduti in provincia di Latina che hanno portato alla morte il giovane lavoratore indiano Satman Singh a seguito di un incidente sul lavoro ignorato dal titolare dell’azienda, Antonello Lovato, si apre una questione ben più ampia, il caporalato. Un fenomeno di grandezze esponenziali che si consuma quotidianamente sotto gli occhi di tutti a cui si fa caso troppo spesso quando ormai è tardi, dopo l’avvenuta tragedia.
I numeri riportati dai Carabinieri definiscono l’entità del problema. Di 2051 lavoratori in Italia, a risultare non conformi sono 616 di cui 216 in nero. Le aziende agricole di 310, ben 206 sono state riscontrate essere fuori norma. Situazione che di conseguenza ha portato a moltissimi sequestri e sospensioni di attività commerciali e ammende.
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I controlli
I recenti controlli svolti da 690 elementi del comando dei Carabinieri per la tutela del Lavoro insieme a 550 unità dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno scoperchiato il vaso di Pandora. Collaborando all’indagine ben 1240 Forze dell’Ordine. A seguito di un servizio di vigilanza straordinaria nel settore agricolo gli sconcertanti dati hanno destato preoccupazioni. Risultano ben 786 lavoratori di origine extracomunitaria di cui 308 assunti irregolarmente e 96 totalmente in nero, mentre 22 addirittura senza permesso di soggiorno.
Conseguenze delle Forze dell’Ordine
Dopo la presa visione della situazione, le conseguenze inevitabili delle Forze dell’Ordine sono immancabilmente arrivate. Sono state messe in atto 128 sospensioni dell’attività imprenditoriale con un importo pari a 250.800 euro corrispondente a 60 per lavoro in nero e 51 per mancata messa in sicurezza del lavoratore. Le multe elaborate e le sanzioni arrivando a 1.686.161 euro. Con una importanza in ambito penale, sono state portate all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria 171 persone di cui 157 imprenditori responsabili di non aver osservato le norme di sicurezza sul lavoro.
Tra gli interventi posti in essere sono stati impartiti 382 prescrizioni e 2 sequestri. Le 10 persone attenzionate risiedono tra le provincie del L’Aquila, Torino, Cuneo, Rieti e Caltanissetta e a Latina con l’accusa di caporalato. In quest’ultima è emersa una situazione particolarmente disumana. In una serra sono state trovate 2 roulotte e un luogo adattato a dormitorio dove erano posizionati a terra i materassi. Inutile ribadire le scarse condizioni igieniche insufficienti che sono state riscontrate durante l’ispezione. Gli ambienti erano pieni di muffe, senza finestre quindi senza ventilazione ed illuminazione.
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