A poco più di 24 ore dalla notte di Capodanno, le zone rosse in atto a Milano potrebbero estendersi a tutta l’Italia. Lo ha consigliato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in una direttiva inviata ieri ai prefetti italiani. Secondo il Viminale, infatti, la misura che da ieri è in vigore nel capoluogo lombardo, e che è già stata testata a Firenze e Bologna, potrebbe portare con sé risultati strabilianti e ridurre drasticamente gli episodi di violenza e nei centro città italiani.
Le cosiddette zone rosse, infatti, non sono altro che zone sensibili della città in cui viene impedita la sosta di individui molesti o che ingaggiano comportamenti pericolosi, a maggior ragione se già destinatari di segnalazione da parte dell’autorità giudiziaria per stupefacenti, reati contro la persona, reati contro il patrimonio o detenzione abusiva di armi o oggetti atti ad offendere.
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Nello specifico, come sottolinea la direttiva del Viminale, i provvedimenti sono consigliati nelle stazioni ferroviarie, nelle zone ad esse limitrofe, nelle piazze di spaccio, nelle zone della movida e in parti della città in cui solitamente si verificano illeciti o violenze. In particolare, l’attenzione dei prefetti dovrebbe essere maggiore in occasione della notte di San Silvestro, proprio per evitare che ore di festa si trasformino in tragedie.
A Milano, quindi, le zone rosse sono in vigore dalla giornata di oggi fino al 31 marzo 2025, con l’obiettivo di diminuire la criminalità nella città e restituire la sicurezza e la tranquillità agli onesti cittadini, costretti spesso a convivere con contesti criminosi e degradanti. “In vista del Capodanno, l’applicazione delle ‘zone rosse’ rappresenta un ulteriore efficace strumento per rafforzare i controlli nelle aree di maggiore affluenza“, si legge ancora nella nota rilasciata dal Viminale.
A Napoli, il prefetto Michele Di Bari, ha definito Chiaia, Vomero, Decumani e la stazione Garibaldi, come zone rosse a cui prestare la massima attenzione. La decisione è entrata in vigore oggi in occasione del Capodanno e resterà tale per altri tre mesi. In queste aree, quindi, sarà vietato stazionare per i soggetti che ingaggiano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica. In occasione della notte di San Silvestro, poi, è stato deciso di aumentare la presenza in questi territori di agenti della Polizia locale, così come negli scali portuali, aeroportuali e ferroviari.
Capodanno, le zone rosse funzionano davvero?
Il Viminale ha poi sottolineato i dati positivi registrati a Firenze e Bologna, ovvero città in cui le zone rosse sono state attive per tre mesi. Sembrerebbe che in questo periodo siano state controllate ben 14mila persone e che 105 di queste sono divenute soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento. All’interno di queste zone rosse, infatti, le forze dell’ordine saranno autorizzate ad allontanare soggetti ritenuti pericolosi, come dichiara l’articolo 2 del Testo unico di pubblica sicurezza.
Tali misure, quindi, oltre a potersi rivelare fondamentali in un contesto complesso come la notte di San Silvestro, potrebbero essere adottate in ogni altra occasione in altre aree urbane dove si registrano spesso episodi di microcriminalità, come furti e rapine, oppure violenza, vandalismo, abuso di alcool e degrado.
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