Capodanno col botto, sequestrate tonnellate di esplosivi: la “bomba del presidente” tra i più pericolosi

A Palermo ha fatto particolare scalpore il ritrovamento della cosiddetta "bomba del presidente", ovvero un ordigno contenente 200 grammi di esplosivo, che gli inquirenti avevano scambiato per una bomba adatta per un attentato

Redazione
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Esplosivi, bombe del presidente, candelotti e migliaia di altri oggetti non classificati e potenzialmente pericolosi sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine, all’alba dell’ultimo giorno dell’anno. Tra poche ore avrà inizio la notte di Capodanno e l’allerta è massima. L’obiettivo è quello di eliminare dal commercio illegale tutti gli esplosivi non regolamentati e venduti a individui inesperti che potrebbero mettere in pericolo la propria vita e quella di coloro che li circondano.

Una serie di blitz condotti dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio italiano hanno permesso di individuare tonnellate di fuochi di artificio e botti di Capodanno, stipati e mal conservati in posti impensabili. Dal 40enne che ha conservato 3.500 articoli esplosivi in un maneggio non di sua proprietà, passando per il classico furgone circolante e stracolmo di esplosivi, fino al 27enne che ha deciso di nascondere 1300 botti artigianali proprio sotto al suo letto. Queste sono le situazioni che le forze dell’ordine si sono trovate ad affrontare e che sono riusciti a sventare.

Capodanno, i sequestri delle forze dell’ordine

I controlli delle forze dell’ordine hanno interessato tutto il territorio nazionale, da Palermo ad Arezzo, passando per Barletta e Reggio Calabria. Circa 3.500 articoli esplosivi sono stati sequestrati ad un 40enne di Spinazzola, in provincia di Barletta, a seguito di un’attività investigativa durata una settimana che ha permesso di individuare un deposito illegale in cui questi botti erano conservati al di fuori della norma di legge.

Il 40enne avrebbe infatti deciso di utilizzare un maneggio in aperta campagna, senza che il proprietario dell’immobile ne fosse a conoscenza. Gran parte degli esplosivi rinvenuti erano di natura artigianale, il che aumenta ancora di più la loro pericolosità. A Reggio Calabria, invece, sono stati sequestrai 674 chilogrammi di artifizi pirotecnici, petardi e bombe carta, pronti per essere venduti senza autorizzazione. In questo caso sono quattro le persone denunciate per commercio abusivo e omessa denuncia di materiale esplodente. Gli esplosivi erano poi conservati in un garage attiguo ad un’abitazione, che ha quindi corso un pericolo ingente.

A Trapani, un 27enne è stato arrestato per detenzione illegale di materiale  esplodente, dopo che le forze dell’ordine hanno rivenuto ben 1.382 manufatti pirotecnici artigianali stipati sotto al suo letto. Si questi 606 erano non classificati e privi di etichettatura, 25 di categoria F4, cioè vendibili solo a personale munito di abilitazione del prefetto e 751 di categoria F2, cioè vendibili solo a maggiorenni.

A Palermo ha invece fatto particolare scalpore il ritrovamento della cosiddetta “bomba del presidente“, ovvero un ordigno contenente 200 grammi di esplosivo, che gli inquirenti avevano scambiato per una bomba adatta per un attentato. Una bomba anticarro, infatti, generalmente contiene 350 grammi di esplosivo. La pericolosità del botto ha inquietato le forze dell’ordine che, procedendo con le indagini, sono riuscite a sequestrare complessivamente 288.413 artifici pirotecnici per un totale di 1.774 chili.

Ad Arezzo è stato sottoposto a controllo un esercizio commerciale, in cui sono stati individuati fuochi di artificio di vario tipo, tra cui alcuni anche di categoria F4. Questi esplosivi erano conservati in maniera non idonea e quindi pericolosa per i clienti del negozio e per i passanti. Gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro di 363 chilogrammi di materiale pirotecnico e alla denuncia del proprietario del locale per commercio abusivo di materie esplodenti.

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