Il Capitano Ultimo ha mostrato per la prima volta il suo viso al teatro Quirino di Roma in occasione della campagna elettorale per le europee per “Libertà”, la lista creata da Cateno De Luca. “Dopo 31 anni scopro il volto” ha affermato.
Si tratta di Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo. Politico e generale italiano, De Caprio arrestò nel 1993 il capo di Cosa Nostra Totò Riina: da quella data non aveva mai più mostrato il suo volto. “Scopro il volto per le elezioni come atto d’amore. Così feci il mio lavoro da Carabiniere, così affronterò questa campagna” ha poi aggiunto.
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Capitano Ultimo: l’arresto di Riina
Riina fu arrestato il 15 gennaio 1993 a Palermo quando i carabinieri intercettarono l’auto di Riina appena uscita dal residence di via Bernini in cui viveva con la famiglia. L’operazione era stata condotta dal gruppo guidato dal Capitano Ultimo: con loro c’era il pentito Baldassare Di Maggio che riconosce Salvatore Biondino e Riina a bordo di una Citroen ZX. Il capitano Ultimo aprì lo sportello e disse: “Riina, lei è catturato per mano dei carabinieri“.
Dopo l’arresto di Riina, diversi collaboratori di giustizia hanno raccontato che si preparavano dei piani per uccidere il Capitano Ultimo. Gioacchino La Barbera riferì che il boss Leoluca Bagarella aveva proposto un milione di lire a un Carabiniere, che forniva notizie a Cosa Nostra, per avere informazioni su dove alloggiava il capitano. Il pentito Salvatore Cancemi riferì di aver partecipato nel 1993 a una riunione con Bernardo Provenzano nel corso della quale il boss gli parlò di un progetto per catturare il capitano, tenerlo in ostaggio e poi ucciderlo. Anche il pentito Giuseppe Guglielmini il 9 maggio 1997 riferì di aver appreso dal killer Giovannello Greco che Bernardo Provenzano era determinato a uccidere il Capitano Ultimo.
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