Sono 41 i morti nel nuovo naufragio di migranti avvenuto nel Canale di Sicilia. A riferire quanto accaduto sono stati gli unici 4 sopravvissuti dal ribaltamento del barchino che li trasportava. Le 4 persone, nonché tre uomini e una donna, sono state salvate dalla motonave Rimona che, nella mattinata del 9 agosto, li ha trasbordati su una motovedetta della Guardia Costiera.
Naufragio di migranti, la storia si ripete
Ed è lungo la solita linea, ormai intrapresa da tempo, che si verifica l’ennesimo naufragio di migranti che, stavolta, ha visto ben 41 morti. A raccontare il terribile viaggio sono stati gli unici 4 sopravvissuti, messi in salvo e sbarcati, poi, a Lampedusa. Gli originari di Costa d’Avorio e Guinea Konakry hanno infatti visto il loro barchino, salpato dalla città di Sfax in Tunisia, ribaltarsi e affondare nel Canale di Sicilia.
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Un avvenimento non semplice da dimenticare e che lo stesso responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Partito democratico Pierfrancesco Majorino ha voluto commentare. Queste le sue parole su Twitter: “Ancora l’ennesima strage nel Mediterraneo nell’immobilismo del governo italiano. Servirebbero una missione di soccorso europea e un vero piano di condivisione delle responsabilità dell’accoglienza. Invece siamo alla retorica vuota e agli accordi disumani con i dittatori”.
Dunque una situazione non semplice da gestire e che vede 1577 ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Nella giornata di oggi, esattamente 1110 migranti verranno trasferiti di cui 557, scortati dalla polizia, saliranno sul traghetto Galaxy con destinazione porto Empedocle. Non si ferma qui il trasporto che vedrà altre 440 persone imbarcate, sulla nave San Marco, per arrivare ad Augusta. L’ultimo movimento del 9 agosto avverrà in serata con il trasferimento di altri 150 individui, grazie all’imbarcazione Cossyra, sempre con meta porto Empedocle.
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