Una raffineria di Calenzano, alle porte di Firenze, è divenuta protagonista di una enorme esplosione, il cui boato è stato sentito anche a chilometri di distanza. Dal luogo dell’incidente si innalza una inquietante colonna di fumo nero, che preoccupa residenti e autorità. L’Arpat ha però comunicato che non vi sarebbero rischi per la salute causati dall’incendio. Sembrerebbe che l’esplosione sia avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Ad esplodere sarebbe stato uno dei mezzi pesanti. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata sottoposta a sequestro.
La Procura di Prato ha nominato i due consulenti incaricati per svolgere accertamenti per le indagini. Si tratta dell’esplosivista Roberto Vassale e del chimico esplosivista Renzo Cabrino. I due esperti hanno un trascorso professionale di un certo calibro, in quanto entrambi hanno lavorato come periti nella strage di Capaci, nell’inchiesta portata avanti dal procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanisetta.
Leggi Anche
La segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, ha sostenuto che il governo italiano avrebbe “una grandissima responsabilità tanto quanto le imprese” all’interno del caso di Calenzano perché “se dopo la strage di Esselunga, fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli, significa che continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto“.
Gli istanti precedenti all’esplosione
Stando agli ultimi aggiornamenti emersi dagli ambienti investigativi, sembrerebbe che un operatore che era al deposito dell’Eni abbia dato l’allarme e pochi secondi dopo si sia verificata la terribile esplosione. Quindi, tutto sembra si sia verificato alla pensilina numero 6 dell’area di carico che ne conta 10. L’orario registrato segnava le 10:21 e 30 secondi, momento in cui l’operatore con un pulsante ha lanciato l’allarme. Poi, in pochi secondi la deflagrazione a cui è seguita una serie di esplosioni che ha coinvolto almeno cinque autocisterne.
Secondo quanto si apprende, sembrerebbe che i soccorritori abbiano individuato diverse persone ferite, con ustioni sul corpo. La prefettura di Firenze ha dichiarato che al momento risultano i decessi di cinque persone e il ferimento di altre 26, di cui alcune in gravi condizioni. Due cadaveri sono stati infatti recuperati questa mattina, poco dopo la ripresa delle ricerche, mentre l’ultimo corpo senza vita è stato individuato intorno alle 13.
Il procuratore capo di Prato ha dichiarato che sulla tragedia verrà aperto un procedimento penale “per appurare eventuali responsabilità“, per poi aggiungere: “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante“.
Sembrerebbe che l’esplosione si sia verificata nell’area del sito Eni, precisamente in un’area definita punto di carico, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Il boato, sentito alle 10:20 di oggi, avrebbe causato alcuni feriti, secondo quanto dichiarato dai vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti il sistema di regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell’ordine, come confermato dal presidente della Regione Toscana sui suoi canali social. Sembrerebbe che più di un mezzo sia rimasto coinvolto nell’esplosione.
Meloni: “Cordoglio per le vittime di Calenzano“
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato di seguire con apprensione il susseguirsi degli eventi a Calenzano e di essere in costante contatto con il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che a sua volta è in contatto con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Il premier ha poi voluto esprimere la sua vicinanza e solidarietà ai parenti delle vittime.
Giani: “La situazione è ora sotto controllo“
Il presidente della Regione Toscana ha dichiarato che al momento la situazione presso lo stabilimento Eni di Calenzano è tornata sotto controllo, grazie all’operato dei vigili del fuoco che hanno evitato che la situazione peggiorasse ulteriormente. “I depositi
sono rimasti intatti, altrimenti l’esito sarebbe stato ancora più drammatico“, ha infatti dichiarato il presidente, per poi spiegare che l’esplosione si sarebbe verificata, secondo una prima ricostruzione, nelle vicinanze di una pensilina, mentre si stavano caricando le autocisterne.
Giani ha poi chiarito che le due persone decedute si trovavano con le autocisterne nella pensilina, mentre alcuni dei feriti erano presenti in aziende vicine e sarebbero stati colpiti dallo spostamento d’aria.
La situazione a Calenzano dopo l’esplosione
Alcuni dipendenti di aziende vicine al deposito Eni hanno raccontato gli attimi di paura che hanno fatto seguito all’enorme esplosione. “Tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra“, hanno dichiarato alcuni lavoratori, sostenendo di aver anche pensato che il boato potesse essere stato causato da una bomba, “come se fossimo in guerra“. Un corriere di una ditta di trasporti avrebbe poi riferito che il suo furgone è stato alzato “di due metri da terra“, a causa dell’onda d’urto dell’esplosione e che ora ha difficoltà a sentire.
Nella zona in questo momento si sta espandendo un forte odore acre, dovuto alla combustione di idrocarburi. Alle persone presenti sono state distribuite mascherine affinché possano proteggere le vie respiratorie. Sul posto è presente anche la Protezione civile metropolitana con un posto medico avanzato. Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, continua ad aggiornare i civili sulla situazione. L’ultimo aggiornamento riporterebbe che l’incendio nel deposito sarebbe stato domato. “I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua“, si legge nell’ultimo post.
Eni avrebbe confermato l’incidente, sottolineando che l’incendio è avvenuto “presso il deposito di carburanti a Calenzano” e che le fiamme sarebbero “confinate alla zona delle pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi“. L’azienda ha poi aggiunto che sarebbero in corso le verifiche degli impatti e delle cause dell’incidente.
Il Comune di Calenzano ha sfruttato i social per avvertire la popolazione dei possibili pericoli innescati dalla brutale esplosione. “Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata. Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione“, si legge sulla pagina ufficiale dell’amministrazione comunale.
Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato che “tutti gli ospedali e i pronto soccorso del territorio sono stati avvisati a seguito dell’esplosione“. Inoltre, l’ospedale Careggi di Firenze ha attivato il piano di “massiccio afflusso“, in previsione della possibilità che arrivino numerosi feriti. Il piano, secondo quanto si apprende dalla strutture ospedaliera, prevedrebbe il blocco dell’attività ordinaria e spazi riservati al pronto soccorso. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha dichiarato di essere in contatto con la Città metropolitana e di star monitorando la situazione insieme ad essi.
A causa della densa nube di fumo è stata chiusa l’uscita di Calenzano dell’A1 in entrambe le direzioni. Autostrade sul proprio sito invita ad utilizzare i caselli di
Scandicci o di Barberino del Mugello per uscire dall’A1. Anche la circolazione ferroviaria è interrotta sulle linee Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia.
(Articolo in aggiornamento)
© Riproduzione riservata