Caldo record, picchi di 43°: raccomandazioni del Ministero della Salute

L'anticiclone Caronte spinge in alto le temperature con un caldo mai visto prima. Il ministero della Salute raccomanda la massima cautela

Redazione
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L’anticiclone responsabile di questo caldo da record si chiama Caronte: nessun nome più azzeccato di questo. Il traghettatore dell’Ade è arrivato in Italia (e si sente) con picchi fino a 42-43°C.

Caldo record: la ‘hot storm’

L’Italia sotto la morsa del caldo. Temperature così elevate – fino a 43° – non si sono mai registrate nel Paese, eppure eccolo qua l’anticiclone africano. La tempesta di calore, detta ‘hot storm’, si candida a diventare un’ondata storica. Fino a mercoledì 19 luglio il caldo aumenterà e, con l’elevatissimo tasso di umidità, si raggiungeranno temperature eccezionali.

Caldo record: le raccomandazioni dal Ministero

Davanti questa forte ondata di caldo, il Ministero della Salute ha pubblicato la circolare “Codice rosso nei Pronto Soccorso”. Ciò delinea l’attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 – h12 per gli accessi legati agli effetti della morsa infernale e favorire, quindi, l’assistenza domiciliare.

Nello specifico il ministero invita le Regioni a valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta ordinaria alle richiesta di assistenza sanitaria, in particolare per i soggetti vulnerabili. Inoltre, ogni giorno sul portale del Ministero della Salute sono pubblicati i bollettini caldo attivati dal 15 maggio e che proseguiranno fino al 15 settembre.

La prima raccomandazione contro il caldo è quella di rafforzare la risposta all’assistenza sanitaria, istituendo un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto soccorso. Poi, l‘attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 sul periodo delle 12 ore per accessi relativi agli effetti del caldo. Il terzo provvedimento è quello di potenziare il servizio di guardia medica e procedere con la riattivazione delle USCAR per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare accessi inappropriati ai pronto soccorso. Infine, la quinta ed ultima raccomandazione è quella di promuovere la campagna di comunicazione predisposta dallo stesso Ministero e dalle autorità regionali, favorendo una massima diffusione possibile.

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