Caivano, 9 indagati per corruzione e estorsione

Il fatto risale allo scorso luglio, quando due ragazzine di appena 13 anni sono state violentate da un gruppo di ragazzi al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli

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Da quando hanno denunciato gli abusi sessuali subiti dalle loro bambine vivono barricati in casa. Minacce anche alla premier. Tutta la vicenda è partita da un messaggio anonimo. A dare la notizia sono stati gli inquirenti nel corso della conferenza stampa in corso presso la Procura di Napoli Nord. In questo messaggio, l’autore sconosciuto, avvisava i genitori di aver visto girare diversi video hot che vedevano come protagoniste le due vittime minorenni.

Caivano: indagati per corruzione ed estorsione

Sono 9 gli indagati per corruzione ed estorsione dal blitz dei carabinieri di Caivano, San Marcellino e Aversa. Le accuse sono di associazione di stampo mafioso, estorsioni aggravate e corruzione per finalità di crimine organizzato. Tra gli indagati compaiono l’ex assessore comunale di Caivano, Carmine Peluso, l’ex consigliere comunale Giovanbattista Alibrico, l’esponente politico Armando Falco e il tecnico comunale Martino Pezzella, insieme con il dirigente comunale Vincenzo Zampella. Alibrico, Falco e Peluso.

A questi si aggiungono anche Raffaele Bervicato, luogotenente del boss Antonio Angelino, Raffaele Lionelli che recuperava e custodiva armi, e gestiva le estorsioni e gli aiuti ai detenuti, Domenico Galdiero e Massimiliano Volpicelli, incaricato di attuare le direttive di Angelino.

Caivano: la violenza sessuale dello scorso luglio

Il fatto risale allo scorso luglio, quando due ragazzine di appena 13 anni sono state violentate da un gruppo di ragazzi al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Il branco che avrebbe abusato delle giovani sarebbe stato composto da coetanei delle vittime. 

Dopo i fatti di Palermo ora il Mattino denuncia anche questa violenza. In entrambi i casi la decenza umana non ha avuto la meglio. Molti gli interventi politici sulla vicenda, tra cui anche quello del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.

Ieri sera sotto il nostro naso, mentre il quartiere è ancora presidiato dalle forze dell’ordine, la camorra a Caivano ha sfidato lo Stato che non si può tirare indietro” ha detto Don Maurizio Patriciello ai microfoni di SkyTG24.

Caivano: eseguite nove misure cautelari

I carabinieri  hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare a carico di nove persone, sette minori e due maggiorenni. Si è arrivati alla svolta di oggi anche grazie al sequestro di diversi telefonini degli indagati.

Caivano: il blitz

Stamattina nuovo blitz di polizia, carabinieri e guardia di finanza al Parco Verde di Caivano. L’intervento ha coinvolto circa 400 gli agenti in azione, inclusi i reparti specializzati come la polizia scientifica, le unità cinofile antidroga. L’attività è controllata dal un elicottero del Reparto Volo della polizia e dalla sezione area della guardia di Finanza.

Caivano: la denuncia del Don

Dopo la visita della premier, i controlli da parte della Polizia e i blitz nella zona del Parco Verde in provincia di Napoli, Don Patriciello denuncia: “ I camorristi sfidano lo Stato. “In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore“. Caivano è sotto la lente della criminalità e – come afferma il Don – la riflessione da sola non è più sufficiente.

Il problema è che mentre mandiamo i bambini a scuola dobbiamo iniziare con loro un discorso di educazione. Ma queste persone sono per strada e ti ammazzano i figli. Giogiò è stato ucciso a 24 anni da un 16enne che esce per strada con la pistola. Ed è vigliacco che dopo averlo ucciso se ne vada a giocare a carte. Ha 16 anni, ma può essere ancora considerato un minore?” continua. La camorra vuole il silenzio più assoluto e la parola del sacerdote fa sempre più paura: “All’interno del ghetto, il boss è il re e in questo momento in cui lo Stato è arrivato e la presenza si vede nelle strade, la camorra non lo vuole. Quindi, approfittando della tarda ora, sono arrivati e hanno dato questa manifestazione di forza per dire che loro non hanno paura”.

Caivano: i provvedimenti di Odg Campania

Con una nota, l’Ordine dei Giornalisti della Campania denuncia: “Nel corso di un blitz delle forze dell’ordine sono state ammesse solo alcune testate giornalistiche, escludendo la stragrande maggioranza dell’informazione regionale“. L’Ordine ritiene grave quanto accaduto. Ciò perché va penalizzare gli operatori locali dell’informazione e l’opinione pubblica.

Caivano: le parole della Meloni

La premier Meloni commenta l’operato al Parco Verde di Caivano. “Oggi è iniziata l’operazione di bonifica del Parco Verde di Caivano. La maxi operazione iniziata questa mattina all’alba – per la quale ringrazio tutte le Forze dell’Ordine coinvolte – è solo l’inizio di quel lungo percorso che il Governo si è impegnato a portare avanti per ripristinare legalità e sicurezza e per far sentire forte la presenza dello Stato ai cittadini. E gettare così le basi per la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio. Contro la criminalità procederemo sempre spediti e senza esitazioni. Affinché in Italia non ci siano più zone franche” scrive su X.

Caivano: sequestrati anche proiettili per kalashnikov

Nel corso del blitz al Parco Verde di Caivano sono stati sequestrati altri 15mila euro in contanti, una sorta di molotov, un ordigno esplosivo improvvisato (IED), 150 colpi, tra cui anche proiettili per kalashnikov, e due armi sceniche.

I carabinieri hanno anche sequestrato un appartamento adibito a piazza di spaccio con materiale per confezionare sostanze stupefacenti.

Caivano: il lavoro della Polizia

Sono oltre 400 gli uomini di polizia, carabinieri e guardia di finanza impegnati nel quartiere “Parco Verde” di Caivano e nelle località limitrofe, in provincia di Napoli. Partecipano all’operazione anche i reparti specializzati delle forze di polizia, la scientifica, i cinofili antidroga e con il controllo dall’alto di un elicottero del Reparto Volo. Inoltre, saranno eseguiti dei controlli del rispetto delle norme del codice della strada e delle condizioni di salubrità ambientale e igienico-sanitaria dei vari immobili.

Caivano: le parole di Piantedosi

Il governo Meloni è determinato a riaffermare la sicurezza e la legalità su tutto il territorio nazionale, a partire dalle aree da troppo tempo in sofferenza” afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi dopo il blitz al Parco Verde di Caivano. “Abbiamo iniziato con le grandi stazioni, poi Ostia, oggi Caivano e nei prossimi giorni andremo in altri contesti problematici affinché non ci siano zone franche. Lo Stato lavora per riportare la sicurezza in ogni periferia del Paese” aggiunge.

De Luca: “A Caivano case popolari assegnate dalla camorra”

Vediamo se stavolta riusciamo a fare passi avanti e concreti al Parco Verde. E’ certo che ancora oggi lo Stato a Caivano non c’è“. Ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, su Facebook. “Ho segnalato – ha detto De Luca riferendosi all’incontro di ieri con la premier Meloni dopo la visita del Governo al Parco Verde di Caivano – che la maggioranza degli occupanti di alloggi di Caivano sono abusivi. Molte case sono state liberate ultimamente e la nuova assegnazione è stata decisa dalla camorra. C’è bisogno di risolvere questo problema, altrimenti ancora una volta facciamo propaganda“.

Meloni a Caivano: il colloquio con don Patriciello

Ho detto alla presidente del Consiglio che è necessario oscurare i siti porno” afferma il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, nel colloquio con la Meloni. Parlando della visita della premier, il sacerdote commenta: “Io ho osato e, grazie a Dio, c’è stata una risposta. Alla premier abbiamo raccontato la difficile realtà del quartiere che è inserito nel contesto di Caivano, a sua volta inserito nella Terra dei fuochi“.

Entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano, devastato dall’incuria e dai vandali, teatro delle violenze di gruppo ai danni delle due cuginette. “Mancano pochi mesi alla primavera del 2024, ma credo che manterrà la sua parola. Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare” aggiunge don Patriciello.

Meloni a Caivano: riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ora alla scuola superiore Francesco Morano di Caivano, al Parco Verde, dove si svolgerà la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza sul futuro del Parco Verde. Presidiata dalle forze dell’ordine, la scuola è chiusa. Di fronte, un palazzo con finestre aperte e persone affacciate sui balconi mentre altri con le tapparelle abbassate.

Meloni a Caivano: terminato l’incontro con don Patriciello

L’incontro con don Maurizio Patriciello è durato circa 40 minuti. Fonti interne fanno sapere che si è svolto nell’ufficio parrocchiale alla presenza del prefetto di Napoli, Claudio Palomba e del vescovo Angelo Spinillo. Presenti anche i ministri Piantedosi, Abodi, Valditara ed il Capo della Polizia, Vittorio Pisani.

Meloni a Caivano: l’arrivo della premier

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata nella chiesa di San Paolo Apostolo, nel Parco Verde di Caivano. La premier è entrata con la folla che l’acclamava urlando il suo nome. L’incontro in chiesa con il parroco don Maurizio Patriciello ed il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo oltre al prefetto di Napoli, Claudio Palomba.

Stupro Caivano: le minacce ai familiari delle vittime

Siamo costretti a vivere chiusi dentro casa. Dal momento in cui hanno denunciato le violenze sessuali subite dalle loro bambine, i genitori delle vittime sono soggetti a continue di minacce. Rivolgono così un appello alla premier Giorgia Meloni: “Ci porti via da qui”. È lo sfogo doloroso della madre della più piccola delle cuginette stuprate.

Nessuna tregua per la famiglia di una delle vittime di stupro a Caivano. E’ stato rubato infatti lo scooter al fratello della piccola. “Stiamo subendo minacce dal quartiere, non mi sento al sicuro“, ha denunciato la madre all’avvocato Angelo Pisani. Il fratello della ragazzina è stato il primo a segnalare gli abusi. La donna lancia un appello alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che domani sarà in visita nella città.

Stupro Caivano: le dichiarazioni di De Luca

Arrivano le prime dichiarazioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca sui fatti di Caivano. “Caivano è un inferno in terra, bisogna istituire uno stato d’assedio vero e proprio militare. È un’espressione forte ma non riesco a trovarne un’altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l’impegno di forze dell’ordine estremamente limitate. Serve uno stato d’assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno bisogna togliere l’aria ai delinquenti che trafficano in droga” afferma il presidente.

Il presidente della Regione ha poi parlato del suo iniziale silenzio sui fatti: “Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate per me insopportabili” ha poi aggiunto.

Stupro Caivano: indagati due maggiorenni di 18 e 19 anni

Indagati due maggiorenni, uno di 18 l’altro di 19 anni, dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali avvenuti al Parco Verde di Caivano. I ragazzi, secondo quanto si apprende sono entrambi a piede libero. 

L’inchiesta della procura di Napoli Nord procede in parallelo alla procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni (che secondo indiscrezioni dovrebbero essere molti). Nel frattempo, tutto il quartiere continua a dimostrare grande solidarietà: previsto domani pomeriggio alle 18:00, un corteo di solidarietà lungo le strade di Caivano.

Stupro Caivano: “Tutti sapevano quello che accadeva”

Per le strade di Caivano si terrà, domani alle 18, un corteo di solidarietà per le due bambine vittime di abusi all’ex centro sportivo Delphinia.

Le indagini intanto si stanno infittendo in queste sul materiale all’interno dei cellulari sequestrati ai due presunti stupratori, utili a comprendere come sono stati resi possibili i ripetuti adescamenti durati mesi (almeno 7 episodi), e che potrebbero vedere coinvolto un gruppo più ampio, tra cui elementi di rilievo della Camorra.

Tra i rioni popolari della città nell’hinterland di Napoli intanto la notizia degli abusi non sorprende: “Tutti sapevano ciò che accadeva“, riferisce un residente. Nell’omelia di ieri il parroco della chiesa di quartiere Don Maurizio Patriciello ha ammonito chi ha informazioni ma resta resta in silenzio: “Nessuno può lavarsi le mani e dire: io non c’entro”, aggiungendo di aver scritto al presidente del Consiglio Meloni invitandola a venire a Caivano: “Siamo pronti ad accoglierla — ha concluso — non bisogna lasciare soli i bambini di questo quartiere“.

Stupro Caivano: l’appello del monsignor Spinillo

Lo Stato non può lasciare che le opportunità restino inutilizzate, sprecate. E’ una vergogna” afferma il monsignor Angelo Spinillo, vescovo della diocesi di Aversa al quotidiano Il Mattino. Spinillo proporrà poi a Papa Francesco, in una eventuale nuova visita in Campania, di venire al Parco Verde. “Sarebbe un segnale forte di attenzione, di vicinanza” dichiara.

Penso al capannone dove si è consumato l’orrore sulle cuginette. Conosco il posto. Un monumento all’abbandono. E’ di fronte a questo degrado che ci si sente più soli, come persone e come comunità” aggiunge il vescovo.

Stupro Caivano: le indagini

Le indagini hanno portato alla luce dei particolari raccapriccianti sullo stupro delle due ragazzine di 13 anni a Caivano, in provincia di Napoli. Il gruppo di violentatori infatti potrebbe essere costituito da 15 ragazzini, di cui due che sono anche figli di esponenti di spicco della camorra. Non si esclude poi che il branco abbia abusato più volte e in più mesi delle due ragazzine.

I cellulari sono stati sequestrati e sono in corso le indagini sui tabulati. Al vaglio degli investigatori anche dei possibili video delle violenze. Si attendono aggiornamenti.

Stupro a Caivano: cosa è successo

Le vittime sono due cuginette di 13 anni. La conferma della violenza sarebbe avvenuta anche dalle visite mediche in due ospedali cittadini. Per le due ragazze è stato deciso l’allontanamento dal Parco Verde e ora vivrebbero in una casa famiglia. Continuano le indagini: ora si sta procedendo all’analisi di alcuni telefoni cellulari per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti.

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