Scarcerato il Boss Fazzalari, i motivi della libertà del latitante numero 2 dopo Messina Denaro

La scarcerazione è stata decisa dal il Tribunale di Sorveglianza di Bologna dopo che la Corte di Cassazione ha annullato tre ordinanze di rigetto del differimento della pena o della concessione della detenzione domiciliare

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Ernesto Fazzalari, boss della ‘ndrangheta e uno dei massimi esponenti della cosca Avignone-Zagari-Viola, è stato scarcerato dopo 9 anni di detenzione nella sezione del 41 bis. All’uomo è stata diagnosticata una grave patologia che non gli lascerebbe scampo e che avrebbe convinto l’avvocato Antonino Napoli a chiedere ai giudici il differimento della pena o la detenzione domiciliare. Una richiesta che quindi è stata approvata e che permetterà al boss di trascorrere i suoi ultimi giorni fuori dal carcere.

Una storia opposta rispetto a quella del boss Messina Denaro, che venne arrestato proprio a causa delle cure a cui era costretto a sottoporsi per un cancro che lo aveva colpito. Ciò che accomuna i due capi mafiosi è la pericolosità e la decisione dello Stato italiano di porli in cima alla lista dei ricercati di mafia italiani. Se Messina Denaro si trovava proprio al primo posto, Fazzalari si trovava subito sotto.

La scarcerazione è stata decisa dal il Tribunale di Sorveglianza di Bologna dopo che la Corte di Cassazione ha annullato tre ordinanze di rigetto del differimento della pena o della concessione della detenzione domiciliare, emesse rispettivamente dal Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila e dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna. Tali ordinanze sono giunte a seguito del trasferimento di Fazzalari nel centro diagnostico e terapeutico del carcere di Parma, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.

Il legale di Fazzalari, appena saputo della decisione dei giudice, ha sostenuto che il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, concedendo i domiciliari al suo assistito, ha sostanzialmente applicato il principio di civiltà giuridica“, che sancisce la prevalenza del diritto alla salute “come garanzia della dignità del detenuto e dell’umanità della pena“. Al momento non è stato rivelato quale sia la malattia che affligge il boss.

Fazzalari, chi era il boss latitante di Reggio Calabria

Ernesto Fazzalari era stato condannato all’ergastolo in quello che è stato nominato il processo “Taurus“, ma la sua pena è stata poi ridotta a 30 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria. Il boss, latitante da circa 20 anni, è stato arrestato nel giugno 2016 a Molochio, in provincia di Reggio Calabria, quando era il latitante più ricercato dopo Matteo Messina Denaro.

Il latitante della ‘ndrangheta fu uno dei protagonisti della faida tra cosche mafiose che, tra gli anni ’80 e ’90, ha trasformato Taurianova in una delle città più sanguinose del periodo. Fazzalari era, quindi, tra i maggiori esponenti di uno dei clan interessati, insieme a suo fratello Domenico e a suo cugino Salvatore.

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