Uno scooter del tipo T-Max è fermo ad un semaforo. Alla guida un ragazzo che desta l’attenzione dei Carabinieri. Avrà la patente?, si chiede uno dei due militari. A me sembra minorenne.
Inversione ad U e la Gazzella dei carabinieri gli si mette dietro. La telecamera di bordo filma tutto e registra quando accade istante per istante, colloquio per colloquio con la centrale operativa.
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Il T-Max e i dubbi su chi lo guida
I Carabinieri sulla Gazzella danno comunicazione sui dubbi che nutrono circa l’età del ragazzo alla guida del T-Max, che da fermo fa i cento metri in poco più di sei secondi.
Gli uomini dell’arma hanno appena il tempo di trasmettere la targa alla centrale operativa: il ragazzo alla guida del bolide ha fiutato l’aria e si prepara mentalmente a tentare la fuga. Avrà pensato: ho la moto potente e posso farcela.
Sembra di essere sull’italica pista del Mugello: scatta il verde e inizia una folle corsa che terrà con il fiato sospeso la città di Bologna. Si va a tutto gas e a sirena spiegata; uno dei carabinieri comunica secco «sta scappando! sta scappando!».
Il T-Max corre veloce e semina ammaccature
A fuga avviata il primo vero ostacolo è rappresentato da un semaforo che si fa giallo e due macchine affiancate sembrerebbero sbarrare la strada al due ruote e al suo guidatore. Il ragazzo alla guida del T-Max con uno sguardo misura a tempo di record lo spazio di quel pertugio: strusciando la fiancata delle auto ferme al semaforo riesce a portare il suo cuore e la moto oltre l’ostacolo.
I Carabinieri non mollano la presa e l’inseguimento non conosce soste ed esitazioni. Inseguito ed inseguitori vanno a grande velocità verso una curva impegnata già da un camion di media grandezza. L’unico spazio a disposizione del centauro è uno stretto corridoio tra il camion ed il marciapiede. La scelta è obbligata e i due mezzi entrano in contatto. Un auspicato «cadi, cadi» dei carabinieri accompagna la difficile manovra del ragazzo che riesce, non si sa come, a raddrizzare la moto e a continuare la fuga tra le strade di Bologna.
T-Max e Gazzella alla prova del semaforo rosso
Dopo essere riuscito miracolosamente a superare l’impatto con il camion il ragazzo si immette su un lungo vialone e lancia lo scooter ad una velocità proibitiva. I carabinieri della Gazzella avvertono la centrale operativa che non riescono a stragli dietro e che a bordo di quel missile vi è solo un ragazzo con un casco nero.
Siamo ad un incrocio in fondo al viale, il semaforo è rosso, ma il T-Max continua la sua corsa. Ancora una volta una manovra al limite dell’impossibile evita un impatto che sarebbe stato devastante. I carabinieri non mollano di un centimetro e non danno tregua al maramaldo che li vuole beffeggiare.
Il T-Max e un epilogo dove a vincere è la legge
Evitato l’impatto con una manovra degna del miglior Valentino Rossi, lo scooter ed il suo guidatore coltivano ancora la speranza di farcela a seminare i buoni, quelli che gli stanno con il fiato sul collo.
Il tempo di evitare con sapiente maestria una macchina che veniva nel senso contrario di marcia e il tentativo di fuga può continuare. Il T-Max con una piegata da applausi affronta una curva a destra, ma il rischio si nasconde alla vista: impatto attenuato con un’altra macchina.
Un impatto che sarà fatale. I carabinieri gli sono ormai addosso e gli gridano più volte «fermati, fermati, fermati», in un tentativo di proteggere la salute del ragazzo.
Lo scooter rallenta e si leva alzata la mano destra in segno di resa. Dopo aver evitato ostacoli impossibili, ora per la legge del contrappasso quello scooter si adagia a terra.
Un’ultima istantanea lascia che Bologna torni alla sua normalità: il ragazzo rallenta e cade e poi due braccialetti gli cingono i polsi.
Questa volta hanno vinto i buoni!
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