Dopo oltre due anni di sollecitazioni, questa mattina i cittadini di Casal Selce hanno ottenuto un primo passo verso il confronto sul controverso progetto del biodigestore. In occasione dell’inaugurazione del servizio di bus a chiamata nel quartiere Massimina, il sindaco e Commissario Straordinario Roberto Gualtieri che ha presenziato all’evento ha deciso di accettare l’incontro tanto richiesto dai comitati locali. Il primo cittadino ha dichiarato che si impegnerà a discutere delle preoccupazioni da parte dei residenti relative all’impatto ambientale, viabilistico e sanitario del biodigestore.
Gualtieri rassicura: “Non è una discarica, vi mostrerò i dati”
Durante l’inaugurazione, Gualtieri ha voluto precisare alcuni punti chiave del progetto. “Non stiamo parlando di una discarica come quella di Malagrotta”, ha dichiarato rispondendo ai timori espressi dai cittadini. “Il biodigestore gestirà esclusivamente rifiuti organici, producendo biogas attraverso tecnologie pulite” ha precisato. Dopo più di due anni dalla presentazione del Piano Rifiuti per Roma Capitale, il sindaco ha promesso trasparenza e la disponibilità a presentare i dati tecnici del progetto, offrendo così un’apertura al dialogo tanto attesa dai residenti. “Vi farò vedere numeri concreti”, ha aggiunto, in un tentativo di calmare le preoccupazioni e garantire che l’impianto sarà sicuro per la salute e per l’ambiente.
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Traffico e salute pubblica: i principali nodi da sciogliere
Le preoccupazioni dei cittadini, tuttavia, restano notevoli. Uno dei punti più critici è legato all’aumento del traffico pesante su arterie già congestionate come via Aurelia e via di Casal Selce. L’aumento dei camion destinati al trasporto di rifiuti verso il biodigestore rischia di aggravare una situazione già delicata. Non solo, l’impatto sulla salute pubblica è un altro tema centrale, data la vicinanza all’ex discarica di Malagrotta e i timori di emissioni inquinanti che potrebbero peggiorare la qualità dell’aria con possibili conseguenze negative, soprattutto per i bambini e gli anziani.
La vicinanza dell’impianto alle case e alle scuole
Il progetto, inoltre, prevede la costruzione del biodigestore in prossimità di zone residenziali densamente popolate come Pantan Monastero, Massimina e Castel di Guido che insieme contano oltre 20.000 abitanti. Le preoccupazioni dei comitati locali riguardano anche la vicinanza dell’impianto a scuole, asili e ad una residenza per anziani e questo aumenta i timori legati alla sicurezza. Esperienze passate con impianti simili, come quello di Giussago, suggeriscono che tali strutture dovrebbero essere posizionate lontano dalle abitazioni per minimizzare i rischi in caso di incidenti.
Le richieste dei comitati: stop al biodigestore e valorizzazione del territorio
I comitati di Casal Selce, che da anni chiedono un dialogo con l’amministrazione, auspicano ora che l’apertura di Gualtieri si traduca in un confronto reale e costruttivo. La loro richiesta principale è quella di escludere il territorio da ulteriori impianti industriali, puntando invece su una valorizzazione delle risorse agricole, naturalistiche e archeologiche dell’area. “Speriamo che finalmente si possa discutere in modo sereno e costruttivo, trovando soluzioni che rispettino la nostra salute e il nostro territorio”, hanno dichiarato i rappresentanti del comitato.
Un progetto ancora da chiarire
Oltre alla promessa di confronto, rimangono molti interrogativi cruciali che hanno bisogno di risposte concrete e puntuali. In primis, a che punto si trova il progetto esecutivo? Quali sono i dettagli della valutazione dell’impatto del traffico, essenziale per comprendere le reali conseguenze sull’area circostante? Gualtieri sembra dimostrare buona volontà ma alcuni impegni presi potrebbero estendersi oltre la durata del suo mandato. Ci si chiede, quindi, chi garantirà la continuità del progetto? Qual è il vero cronoprogramma di preciso? Quando inizieranno i lavori, quanto dureranno le prove di collaudo e quando si concluderanno?
Inoltre, è fondamentale capire in tutta questa vicenda quali clausole assicurative e garanzie future verranno inserite per tutelare i cittadini. La Regione Lazio, visto il termine del mandato di Gualtieri nel dicembre 2026, riuscirà a fornire garanzie sufficienti dal momento che non è possibile che l’impianto venga costruito nei tempi del mandato giubilare? Infine, sarebbe doveroso mostrare ai cittadini anche una simulazione economica che dimostri il possibile risparmio sulla TARI, così da capire quali saranno i benefici concreti per la comunità.
Se Gualtieri manterrà l’impegno preso, il confronto con i comitati rappresenterà un primo passo verso un possibile compromesso. Ma arrivati a questo punto oltre alle promesse sono necessari dei documenti che attestino in modo inequivocabile la fattibilità del progetto.
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