Basta bambini in carcere con mamme recluse: ok al Ddl Siani

Redazione
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Se arrivasse l’ok anche dal senato le donne avrebbero la possibilità di vivere con i loro bimbi in case-famiglia protette, superando così la normativa in vigore che prevede lo sconto della pena in istituti di detenzione attenuata

Mai più carcere per i bambini fino ai sei anni d’età con madri detenute. È la proposta di legge a firma del deputato dem Paolo Siani approvata lunedì alla camera con 241 voti favorevoli e 7 contrari. Il disegno di legge discusso nell’aula di Montecitorio mira a favorire il modello delle case-famiglia per tutelare il rapporto tra madri detenute e figli minori. Se arrivasse l’ok anche dal senato le donne avrebbero la possibilità di vivere con i loro bambini in case-famiglia protette, superando così la normativa in vigore che prevede lo sconto della pena in istituti di detenzione attenuata. 

L’obiettivo è non far percepire al bambino di vivere in un carcere, farlo crescere meglio per un rapporto più sano anche con la madre. Va considerato infatti che «lo sviluppo del cervello di un bimbo è più veloce nei primi due anni di vita ed è molto influenzato dall’ambiente in cui vive. Sarà influenzato in maniera positiva se l’ambiente è stimolante, se cresce in un carcere il suo cervello avrà solo effetti tossici».

La ministra della Giustizia Marta Cartabia – nella prospettiva dell’approvazione della mozione anche in senato – chiarisce che sarebbe vietata addirittura l’applicazione di custodia cautelare in carcere per le donne incinte. Ciononostante, di fronte a esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, è previsto il ricorso agli istituti a custodia attenuata per madri detenute.

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