Bari, neonato morto nella culla termica della Chiesa: gli inquirenti potrebbero sentire anche il parroco

Sono molti i dubbi che circondano questo caso, per cui la Procura ha aperto un'indagine per chiarire tutti i dettagli della storia. Al momento non è possibile chiarire se il piccolo sia stato posizionato morto o se sia deceduto a causa di un malfunzionamento della culla. Nessuna spiegazione neanche sui motivi per cui la culla non abbia mandato l'allarme; per il momento la Procura indaga per abbandono di minore con l'aggravante della conseguente morte

Redazione
6 Min di lettura

Una tragica scoperta ha svegliato Bari nello choc giovedì 2 gennaio. Il corpo senza vita di un neonato è stato ritrovato nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco del capoluogo pugliese. Stando alle prime notizie, sembra che non sia scattato alcun allarme dalla culla che segnalasse la presenza del corpo. Purtroppo, nel momento in cui è stato rinvenuto il neonato, era già troppo tardi.

Il tragico episodio sarebbe avvenuto nella mattina intorno alle 9,30 quando un addetto della parrocchia, per puro caso sarebbe andato a verificare le condizioni della culla, installata già da diversi anni nella chiesa, proprio per evitare episodi di abbandono di neonati. Non appena, però, ci si è resi conto delle condizioni del bimbo, è stato immediatamente chiamato il soccorso del 118, che purtroppo ha potuto solamente costatarne la morte.

Il mancato allarme ha fatto presupporre che chi ha lasciato il neonato non avrebbe chiuso la porta della stanza che custodisce la culla e che percepisce la presenza del corpo. “Sono a Roma – spiega all’ANSA don Antonio Ruccia, parroco della chiesa – ma il mio cellulare collegato alla culla non ha squillato“. In verità, si crede anche che la mancata segnalazione sia stata volontaria in quanto il piccolino potrebbe essere stato sistemato all’interno della culla quando era già morto. Ma non si esclude anche che la culla termica non abbia funzionato come di consueto.

Solitamente, il sistema della ricettazione prevede un allarme immediato nel momento in cui rivela la presenza di un peso e se la porta si apre per poi chiudersi. In questo caso, però, la porta era aperta e il sistema non ha potuto rilevare movimenti.

Bari, si potrebbe indagare anche sul parrocco

Nelle prossime ore saranno nominati i consulenti che si occuperanno degli accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Bari. La culla si trova in una stanza adiacente alla chiesa e gli inquirenti potrebbero prendere in considerazione di sentire anche il parroco Ruccia, il quale ha riferito di non aver ricevuto la chiamata sul suo cellulare. E’ possibile quindi che vengano presi in analisi anche i tabulati delle chiamate del sacerdote.

Inoltre, verranno svolte le indagini anche in riferimento alla fornitura elettrica che alimenta la stanza in cui si trova la culla, già entrambi sotto sequestro. Sarebbe anche un modo per verificare se ci siano state conseguenze provocate dal blackout di cui ha parlato don Marco Simone, il sacerdote che ha sostituito Don Ruccia. Si tratta di un’interruzione di elettricità risalente al 14 dicembre scorso, ma stando a quanto appreso, i tecnici dell’Enel hanno risolto il guasto nel giro di poco tempo spostando l’alimentazione su un’altra linea.

Per il momento sono stati sentiti dagli investigatori della squadra mobile di Bari alcuni parrocchiani e persone che si sarebbero occupate della manutenzione della culla. Quindi, ad ora la procura indaga per abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte, ma è possibile che tale ipotesi venga modificata nel momento in cui sarà affidato l’incarico per l’autopsia e, come atto dovuto, potrebbero essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati.

Don Ruccia: “Sono sconvolto, è strage di innocenti

Don Antonio Ruccio, parroco della Chiesa San Giovanni Battista, ha deciso di commentare il terribile evento accaduto questa mattina, sostenendo di credere che il piccolo sia stato inserito nella culla termica quando purtroppo era già senza vita. “Se fosse stato vivo, la porta non sarebbe stata lasciata aperta, sarebbe stata richiusa e sarebbe scattata subito la notifica“, ha infatti sottolineato il sacerdote, dichiarando di credere che quanto avvenuto sia un vero e proprio infanticidio.

Secondo l’ecclesiastico, dunque, chi ha posto il bambino nella culla avrebbe voluto che a questo fosse garantito un funerale. “Secondo me non è una persona che abita nel quartiere“, ha poi proseguito Don Ruccio, evidenziando che l’evento odierno sia la dimostrazione che la culla termica serve davvero alla comunità e ricordando come solo un anno fa questa abbia salvato la vita alla piccola Maria Grazia, una bimba di 3,4 chili lascia lì da un anonimo.

In questo momento di grande sofferenza sto pensando ad un momento di preghiera collettivo per questi bimbi“, ha concluso poi il parroco, sostenendo che ora il piccolo deceduto sia già “un bellissimo angelo“.

Bari, possibile autopsia sul neonato

Ad ogni modo, la polizia di Bari sta indagando sulla drammatica vicenda e al vaglio degli investigatori sono anche i video delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di ricostruire le dinamiche. Inoltre, non si esclude che il neonato venga sottoposto all’autopsia per accertare l’età. Infatti, secondo il medico legale, non sempre è possibile risalire all’età dalla dimensione del bimbo, il quale potrebbe avere quasi un mese di vita.

La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta sul caso e l’ipotesi di reato è quella di abbandono di minore con l’aggravante della conseguente morte del piccolo. Al momento non vi sono indiziati iscritti nel fascicolo. Le indagini poi dovranno chiarire i motivi che non avrebbero fatto scattare il segnale della culla termina e certificare se questa abbia funzionato adeguatamente al momento del posizionamento del piccolo.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo