Bari, nipote del boss Capriati ucciso in un agguato: è caccia agli assassini

Raffaele Capriati è stato colpito da numerosi colpi di pistola, che non gli hanno lasciato scampo. Era uscito dal carcere nell'agosto 2022 ed aveva occupato nuovamente la sua posizione nel clan dei Capriati

Redazione
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Raffaele LelloCapriati è stato ucciso ieri sera durante un agguato. Diversi colpi di pistola hanno raggiunto il figlio di Sabino Capriati e nipote del boss Antonio Capriati, mentre si trovava a Torre a Mare, frazione della zona sud di Bari. Immediato l’intervento dei soccorritori del 118, che hanno trasportato il 41enne in codice rosso al Policlinico di Bari. Le ferite riportate da Lello sono risultate però troppo gravi e ne hanno causato il decesso.

Sull’omicidio indagano ora gli agenti della Squadra mobile della Questura di Bari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia. Si ipotizza infatti che l’omicidio di Capriati possa essere ricondotto alle attività criminali del clan mafioso. Non è infatti la prima volta che in tempi recenti i membri del clan dei Capriati vengono uccisi in agguati. Nel 2018 era stato il turno di Domenico Capriati, fratello di Lello, che è stato ucciso il 21 novembre a Japigia, davanti agli occhi esterrefatti di moglie e figlio.

Bari, Lello Capriati scarcerato da poco più di un anno

Lello Capriati era uscito dal carcere lo scorso agosto 2022, provocando grandi festeggiamenti a Bari e occupando nuovamente la sua posizione all’interno del clan. Il 41enne ha scontato una condanna a 17 anni di reclusione per l’omicidio del 15enne Michele Fazio avvenuto nel 2001. Una terribile casualità in cui a perdere la vita è stato un giovane innocente che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Fazio è stato ucciso da alcuni colpi di pistola sparati presumibilmente da Leonardo Unghetta, ucciso in un agguato nel 2003. In carcere per l’omicidio di Fazio finirono Lello Capriati e Francesco Annoscia, condannato a 15 anni e 8 mesi di reclusione.

La morte di Fazio è avvenuta durante un regolamento di conti. Capriati, Unghetta e Annoscia volevano infatti vendicare la morte di Francesco Capriati, nipote del boss, che era stato ucciso pochi giorni prima. L’obiettivo dell’agguato era Marino Catacchio, che i tre consideravano l’autore materiale del delitto. Si presentarono nella sua abitazione, dove però non lo trovarono e dove esplosero alcuni colpi diretti a Vito de Felice, colpendo però Michele Fazio, barbaramente ucciso da innocente con un colpo di pistola alla nuca.

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