Asti, cellulari e droga nel carcere con i droni: quattro arresti

L'inchiesta è scattata a seguito dei ritrovamenti di oggetti e sostanze illegali nelle celle. Le carceri coinvolte si trovano in Piemonte, Marche, Sicilia, Campania e Abruzzo

Redazione
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La Procura di Asti, grazie ad un’indagine accurata in cinque diverse Regioni italiane, è riuscita a sventare un’associazione a delinquere che si occupava di recapitare ai detenuti di diverse strutture carcerarie italiane oggetti vietati dal regolamento carcerario. Nulla di nuovo, sembrerebbe una storia sentita e risentita, se non fosse che stavolta il metodo innovativo usato dagli indagati ha stupito anche gli inquirenti: droni di ultima generazione utilizzati per far entrare smartphone e droga nelle struttura penitenziarie, senza che la sorveglianza si accorgesse di nulla.

Un metodo che ha sfruttato il progresso tecnologico, ma che comunque non è riuscito a sfuggire a lungo ai controlli degli agenti che, durante le perquisizioni, erano soliti trovare gli oggetti illegali. Non è servito molto a far scattare l’indagine della Procura di Asti che ha individuato quattro sospettati, ora agli arresti domiciliari secondo le disposizioni del gip di Asti. Le carceri coinvolte nelle consegne illegali si trovano in Piemonte, Sicilia, Marche, Campania e Abruzzo.

Maggiori informazioni saranno fornite durante una conferenza stampa nella Sala Cambursano della Questura di Asti alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Asti e del Questore della Provincia di Asti.

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