Amsterdam si riconferma anche quest’anno una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo per trascorrere il Capodanno. Ma in pochi sapranno che una delle attrazioni simbolo della città olandese potrebbe presto scomparire. L’amministrazione comunale – dopo aver emanato nuove leggi per scoraggiare i visitatori dal frequentare sexy shop e nuove norme per bar e discoteche in modo da evitare la vendita e il consumo di “fumo” – sta infatti riflettendo sulla possibilità di eliminare definitivamente il quartiere a luci rosse, luogo di perdizione che sta portando ad un progressivo peggioramento delle condizioni di vita nel centro storico cittadino.
Il piano dell’amministrazione comunale di Amsterdam
Il piano del Comune per il futuro del Red Light District prevede il suo trasferimento all’interno di un grattacielo a Europabooulevard, nel sud della città.
Leggi Anche
“Lo spostamento del Red Light District in una nuova sede, più decentrata, fa parte dell’impegno delle autorità locali per ripulire l’immagine di Amsterdam e rilanciare la città come area urbana viva, culturalmente attraente e moderna, che si prende cura dei suoi residenti e che mira a un turismo più raffinato” – è quanto si legge sul portale online The Mayor.eu.
Le reazioni dei cittadini
Nonostante l’intento dell’amministrazione comunale sia quello di rendere la De Wallen un quartiere con un miglior stile di vita per i suoi abitanti, i cittadini stessi si stanno opponendo al trasferimento del quartiere a luci rosse. Se infatti da una parte il 20% si è detto favorevole al progetto del Comune, dall’altra ben il 50% mostra numerose perplessità dichiarandosi contrario o fortemente contrario. Questi ultimi negli scorsi giorni hanno anche organizzato cortei e sono saliti su delle barricate in segno di protesta contro “l’impatto che la costruzione del grattacielo potrebbe avere sulla vita e la fisionomia del quartiere”.
Proprio a causa della protesta dei cittadini – a cui ha dato voce anche l’Agenzia europea per i medicinali – il Comune si è visto per il momento costretto a rimandare il piano per l’inizio del 2024.
© Riproduzione riservata