Ambasciata di Israele replica al Papa: “Il 7 ottobre è stato massacro genocida”

Papa Francesco avrebbe chiesto di indagare le dichiarazioni di alcuni esperti che avrebbero sostenuto che le azioni a Gaza potessero essere qualificate come genocidio; l'ambasciata israeliana ha però ricordato il massacro del 7 ottobre, sostenendo che da allora lo Stato ebraico starebbe solo esercitando il suo diritto all'autodifesa

Redazione
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A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio“, sono queste le parole di Papa Francesco, contenute nel suo ultimo libro, in uscita in occasione del Giubileo e i cui estratti sono stati pubblicati in anteprima da La Stampa. E sarebbero queste stesse parole ad aver aperto probabilmente una frattura considerevole tra il Vaticano e la comunità israeliana. Il Pontefice, poche righe dopo, chiede infatti che questa possibilità sia indagata a fondo, per comprendere se quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, dal 7 ottobre 2023, possa in qualche modo corrispondere a quanto individuato da questi esperti.

Non sarebbe la prima volta che Papa Francesco si trova in una situazione delicata proprio a causa della parola “genocidio“. Lo scorso anno, infatti, il Pontefice ha incontrato i familiari dei palestinesi di Gaza e questi avrebbero dichiarato che il Papa avrebbe utilizzato la definizione durante un discorso riguardante quanto stesse avvenendo nella Striscia. In quell’occasione, però, il portavoce vaticano, Matteo Bruni, aveva immediatamente chiarito la situazione, specificando che fosse “irrealisticol’uso della parolagenocidio” da parte del Santo Padre.

Ieri, invece, sembrerebbe che le parole del Papa non fossero fraintendibili. La questione avrebbe quindi indotto l’ambasciata israeliana ad intervenire, per stigmatizzare le parole del Papa e dare la loro versione degli eventi. “Il 7 ottobre c’è stato un massacro genocida di cittadini israeliani e da allora Israele ha esercitato il proprio diritto di autodifesa contro i tentativi, provenienti da sette diversi fronti, di uccidere i suoi cittadini“, si legge infatti nella nota rilasciata su X dall’ambasciata, che ha poi voluto specificare: “Qualsiasi tentativo di chiamare questa autodifesa con qualsiasi altro nome significa isolare lo Stato ebraico“.

Le reazioni alle parole del Papa

L’ambasciata ebraica non è l’unica ad aver voluto far sapere la propria opinione su quanto dichiarato da Papa Bergoglio. Da un lato, la comunità palestinese ha voluto ringraziare il Santo Padre per il riconoscimento del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione del suo stato libero ed indipendente“, come dichiarato dal presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio, Yousef Salman, dall’altro alcuni volti noti della comunità ebraica italiana hanno sottolineato l’inesattezza delle dichiarazioni del Pontefice.

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Daniele Nahum

Sono stupito dalle parole del Santo Padre” ha infatti dichiarato Daniele Nahum, già vice presidente della Comunità ebraica locale ed ex membro del Pd, che ha poi sottolineato che al Pontefice sarebbe “sfuggito il rapporto dell’Onu che ridimensiona il numero delle morti a Gaza“. Nahum ha poi proseguito, chiarendo la differenza tra la parola massacro e quella di genocidio e specificando che quest’ultima farebbe passare le vittime di ieri come i carnefici di oggi” e porterebbe poi ad una possibile ondata di antisemitismo in Europa, che sarebbe anticipata dagli episodi verificatesi in questi ultimi mesi.

Secondo Angelo Bonelli, portavoce di Europa verde e deputato di Avs, sarebbe invece da sottolineare “il silenzioso imbarazzo per la richiesta di Papa Francesco” che dovrebbe essere invece sostenuta. Il leader di Avs ha infatti ricordato che dal 7 ottobre 2023 sarebbero stati uccisi 43mila civili in Palestina, di cui la maggior parte sarebbero donne e bambini. “Sono stati bombardati ospedali, scuole, campi profughi ed è stata distrutta la rete idrica e il sistema igienico sanitario” ha poi aggiunto Bonelli, volendo evidenziare la gravità della situazione che è ora in corso a Gaza.

La questione sarebbe poi aggravata dal fatto che le parole di Papa Francesco siano giunte a pochi giorni dal rapporto del Comitato speciale delle Nazioni Unite che, per la prima volta dall’inizio del conflitto, avrebbe dichiarato che le azioni compiute nella Striscia di Gazacorrispondono alle caratteristiche di un genocidio“. Nel rapporto, infatti, è possibile leggere che Israele starebbe “provocando intenzionalmente” la morte, la fame e le lesioni gravi nei confronti della popolazione palestinese. Questo stesso rapporto sarà presentato oggi all’assemblea generale delle Nazioni Unite.

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