Dopo la notizia dell’arresto di Cecilia Sala a Teheran, Alessia Piperno, travel blogger ed ex detenuta del carcere iraniano di Evin, ha voluto ribadire la sua testimonianza su come si vive in quelle prigioni. Su Repubblica è uscita un’intervista inedita dove la donna racconta cosa significa passare del tempo in carcere in Iran. Questa ha rivelato, senza mezzi termini, che teme il peggio per la giornalista e che da quando ha sentito la notizia è in grande apprensione per la sua incolumità.
“Sono sotto shock, ho conosciuto Cecilia ad un festival. Vorrei fare qualcosa per lei, abbracciarla, solo io posso capire cosa sta vivendo“, ha infatti sostenuto Piperno, dichiarando di auspicare che Sala non si trovi nel braccio 209, ovvero quello in cui è stata trattenuta lei, dove “è terribile stare“. “Ciò che si vive nelle celle di Evin lo capisci solo quando ci sei dentro“, ha poi sentenziato la travel blogger, ricordando con ansia i giorni trascorsi tra le mura del carcere iraniano-
Il carcere di Evin, la testimonianza di Alessia Piperno
“Quando arrivi ti tolgono tutto, ti danno dei fogli da firmare, poi ti chiedono le password di tutti i tuoi account social e delle mail, bloccano Whatsapp. Ti interrogano con la faccia al muro e bendata, anche per 12 ore“, racconta la Piperno, descrivendo un quadro destabilizzante, che crea quindi ancora maggiore preoccupazione per la sorte di Cecilia Sala.
La travel blogger ha dovuto anche fare lo sciopero della fame per poter avere la possibilità di telefonare ad un familiare, ma è riuscita nel suo intento solamente due volte. Per quanto riguarda il rapporto con le compagne di cella, Piperno ha raccontato che all’inizio è stata o molto difficile, perché queste temevano che fosse una spia, poi però sono entrate in armonia, nella consapevolezza di star vivendo tutte la stessa identica tragedia.
“Eravamo sempre bendate, sia quando venivano interrogate, sia quando dovevamo andare in bagno. Oggi quella benda è nel cassetto del mio comodino, l’ho portata via insieme ad altri due oggetti“, ha detto ancora la ragazza, dimostrando che l’esperienza di Evin forse non lascerà mai la sua vita.
Alessia Piperno: “Essere impasticcate era l’unico modo per sfuggire”
Il racconto della Piperno scuote le coscienze, soprattutto a causa dei racconti delle violenze continue che le donne subivano. Piperno è però fortunatamente riuscita a salvarsi da molte situazioni terribili: “Dalle celle si sentivano solo urla, tutto il giorno. Per questo essere impasticcate era l’unico modo per sfuggire alle grida“.
La travel blogger ha rivelato che con l’inganno cercavano di drogarla ma lei è riuscita a resistere, a volte però le hanno fatto bere delle sostanze che l’hanno addormentata: “Iniziarono a darmi pasticche quando arrivarono gli attacchi di panico, cercavo di non prenderle perché vedevo gli effetti sulle compagne, ma poi mi arresi“. Su Cecilia Sala, la ex detenuta di Evin ha detto: “Quando sei lì, appena liberano una carcerata parte un applauso e sogni che possa essere fatto prima o poi anche a te. Anche Cecilia verrà travolta da quel battito di mani, ne sono sicura“.
© Riproduzione riservata